C’erano più armi accanto ai cadaveri rinvenuti nella villa di via Malta a Rende dove Salvatore Giordano, la moglie Franca Vilardi e i figli Giovanni e Cristiana Giordano sono stati trovati uccisi a colpi di pistola.
L’ipotesi al momento più accreditata è di triplice omicidio-suicidio ma gli investigatori dell’Arma non si sbilanciano prima che siano stati effettuati tutti gli accertamenti del caso. Per dire che nessuno pista può ritenersi esclusa, né la rapina finita mele né un vero e proprio conflitto a fuoco tra parenti o altro ancora.
La strage potrebbe risalire a ieri sera ma la scoperta è stata fatta oggi all’ora di pranzo dal fratello di Salvatore Giordano, titolare del noto negozio di articoli musicali all’autostazione di Cosenza.
Gli investigatori della Scientifica sono ancora sul posto con il pm Frascino. Giunti poco fa due mezzi funebri che stanno attendendo il via per portare via le salme. Alcuni colleghi di Cristiana Giordano si sono recati sul posto sconvolti per chiedere informazioni. La povera ragazza lavorava presso un call center per Europe Assistance. La strage è avvenuta al piano superiore della villa Giordano, che si trova in via Malta, zona Cutura, a Rende.
Da quanto appreso non ci sarebbero stati segni di effrazione sulla porta di ingresso. A sfondare la porta i vigili del fuoco, fatti giungere sul posto dal fratello. I carabinieri avrebbero trovato una pistola accanto al cadavere della ragazza mentre in un altra stanza un’altra arma vicino al corpo di Salvatore.
Al primo piano della villa ci abitano gli anziani genitori del capo famiglia, che avrebbero udito degli spari ma senza darci troppo peso. Amici parenti sono sotto choc. Nessuno si aspettava una tragedia simile. “Salvatore era un pacioccone, ma tutta la famiglia era tranquilla”, ci ha riferito una delle cugine di Salvatore Giordano che abita vicino casa Giordano.
Dino Granata