Elezioni regionali, missione suicida della destra in Calabria

Carlomagno

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Mario e Roberto Occhiuto
FRATELLI Mario e Roberto Occhiuto

Dire che volano gli stracci nel centrodestra calabrese è riduttivo. Il day after delle elezioni provinciali a Cosenza è stato ancora più traumatico della vigilia, quando Forza Italia decise di candidare alla presidenza dell’ente intermedio Mario Occhiuto (uscito vincitore) e il Nuovo centro destra – che fa capo al senatore Tonino Gentile – scelse di contrapporgli Marcello Manna (uscito sconfitto), sindaco di Rende eletto a maggio coi voti di Forza Italia e dei gentiliani.

Tonino e Pino Gentile
FRATELLI Tonino e Pino Gentile

Una guerra senza esclusioni di colpi che dà la netta sensazione che entrambi i partiti abbiano deciso di partecipare sì alla più importante delle partite – le elezioni regionali del 23 novembre prossimo – ma a porta vuota, senza portiere. Una missione suicida. All’indomani delle provinciali le reazioni lasciano presagire che per la prossima tornata sarà difficile stare insieme. Ieri in mattinata quella di parlamentari Ncd che plaudevano “all’ottimo risultato ottenuto” (“Abbiamo perso di un soffio”) in provincia di Cosenza dal candidato di Gentile.

Nella nota congiunta dei senatori Aiello, Bilardi e D’Ascola il macigno: “Questo risultato consolida la nostra autonomia e ci conforta in vista delle imminenti elezioni regionali, dove metteremo in campo il meglio della tradizione del riformismo in un sistema valoriale orientato al cambiamento”. Che tradotto significa: “Andremo da soli alle regionali”.

Mario Occhiuto e Tonino Gentile
ALTRI TEMPI. Mario Occhiuto e Tonino Gentile

Nel pomeriggio la replica al vetriolo del deputato forzista Roberto Occhiuto, fratello del sindaco di Cosenza Mario, che accusa i senatori Ncd di “mistificare la realtà. Hanno perso dappertutto e sonoramente. Lo riconoscano. Perché peggio delle sconfitte è dimostrare di non saper perdere. Non basta più millantare per dimostrare una forza che non si ha più”.

Il neo presidente della provincia Mario, giorni fa aveva alimentato le fiamme della polemica. Prima con un post sui social in cui era stato durissimo: “Alle elezioni si devono rifiutare i voti mafiosi e quelli dei Gentile”. Poi di nuovo ieri: “Forza Italia vada alle elezioni regionali mostrando discontinuità, con persone e idee nuove, perché il passato ha prodotto disastri, e non mi riferisco solo al passato più recente”.

Katia e Pino Gentile
Katia Gentile con il padre Pino

Il riferimento qui è a Pino Gentile, padre di Katia, il vicesindaco che proprio Occhiuto ha defenestrato tra mille polemiche e strascichi giudiziari. Insomma, le premesse per “regalare” palazzo Alemanni su un piatto d’argento a Mario Oliverio – uscito vincitore delle primarie, ci sono tutte. E ormai pare non ci sia aggregazione che tenga, né inciuci o presunti tali che possano incidere sul risultato, apparentemente scontato…Certo, possono ancora rimettersi insieme Fi e il Ncd (incerta la posizione dell’Udc), ma a che pro?

Nel quadro emerso nelle ultime ore, almeno gli alfaniani non sembrano propensi a portare “valore aggiunto” al centrodestra, a Fi e alla Ferro; ergo, a Scopelliti e a Occhiuto. Anzi, sarebbe assai dannoso. E’ come scendere in campo dopo che i calciatori della stessa squadra si son date botte da orbi negli spogliatoi…Con quale spirito, quindi?

FOTO DI GRUPPO Jole Santelli e Wanda Ferro insieme a Silvio Berlusconi
FOTO DI GRUPPO FORZA ITALIA Jole Santelli e Wanda Ferro insieme a Silvio Berlusconi

In mezzo a questa faida, più personale che politica, l’incolpevole commissario uscente della provincia di Catanzaro, Wanda Ferro, candidata azzurra ufficializzata dopo un interminabile tira e molla tra i vertici romani forzisti (Verdini e Matteoli) e quelli calabresi del partito di Alfano (Gentile e altri parlamentari, supportati da Gaetano Quagliariello, il quale sembra essere diventato gentiliano, per usare un eufemismo…).

Tonino Gentile oggi è l’uomo “forte” a Roma e, da Renzi ad Alfano, nessuno intende disturbarlo. Dopo il passaggio di D’Alì e altri a Forza Italia, il governo Renzi a palazzo Madama è sorretto da una maggioranza ancora più risicata. Gentile che è a capo di quattro al momento non è ancora “indispensabile”. Ma con l’aria che tira nei gruppi non c’è da fidarsi tanto, pensano a palazzo Chigi.

L’ex sottosegretario ha uno straordinario strumento di “rivalsa politica”. Come dire: “State attenti, sennò alla prima occasione utile farete la fine di Prodi”, è il messaggio al premier e al ministro dell’Interno, il quale intanto lavora a gruppi unici in Parlamento insieme a Udc e Popolari per l’Italia. Primo per autoblindarsi al governo dagli attacchi di Berlusconi che vuole ridimensionare Ncd e mandare Alfano “il traditore” ai giardinetti. Secondo per guardarsi dalle “mine vaganti” di scilipotiana memoria… E questa mossa sta bene pure a Renzi che, soprattutto in Senato, aumenterebbe il livello di “sicurezza”.

In Calabria, è più probabile (nonché logica) un’alleanza con il Pd? I quadri calabresi del Pd rifiutano e negano. Ma “non è impossibile”, aveva ammesso il senatore alfaniano Nico D’Ascola. Nel quadro delle alleanze per le regionali, pare che il nodo dell’Emilia Romagna sia sciolto. Forza Italia ha stretto accordi con la Meloni (FdI) e Salvini (Lega) che a sua volta ha posto come condizione, l’esclusione di Ncd che potrebbe correre con l’Udc. Ma al Sud la Lega non esiste per cui la collocazione più naturale di Ncd,  per nome e vocazione, sarebbe la coalizione di destra, un campo però minato dai veleni cosentini e reggini.

Il sostegno della Ferro era stato “garantito” da ambienti vicini ad Alfano appena due settimane fa. Evidentemente ha prevalso la posizione più che dei parlamentari Ncd calabresi, quella appunto di Tonino Gentile, che nella confusione romana avrà pensato: “Qui me la vedo io”, per regolare conti con Occhiuto e Scopelliti. Alla fine, annotate le resistenze del parlamentare cosentino, Matteoli, a capo del comitato per le elezioni regionali, ha diramato il comunicato con il nome di Wanda Ferro, lanciando un messaggio inequivocabile: “O state con noi o contro di noi. Punto!”. Contro di noi, pare essere la decisione di Ncd. Sempre salvo sorprese.

La lotta intestina all’interno dei due partiti rischia di umiliare il centrodestra uscito vittorioso nel 2010. In questo scenario è altamente possibile che la vera sfida non sia tra l’ottima Wanda Ferro e Oliverio, ma tra quest’ultimo e il candidato del Movimento 5 Stelle, Cono Nuccio Cantelmi (se Grillo tiene) il cui partito si è fermato alle scorse Europee quasi al 21,5 percento. Nel 2010 non era presente.

TEMPI FELICI IN NECD Da sx Bilardi, Bianchi, D'Ascola, Alfano, Scopelliti, Gentile, Caridi e Rosanna Scopelliti (Photo Ansa/Cufari
TEMPI FELICI IN NCD Da sx Bilardi, Bianchi, D’Ascola, Alfano, Scopelliti, Gentile, Caridi e Rosanna Scopelliti (Photo Ansa/Cufari)

Quella in atto nel centrodestra è una scissione nella scissione voluta dalla periferia e avallata da Roma. Anche l’ex governatore Giuseppe Scopelliti ha nei fatti lasciato Ncd dando vita alla diaspora calabrese dal partito nato lo scorso dicembre sotto lo slogan “Senza base non c’è altezza”. Il pomo della discordia, al di là della vicenda giudiziaria che l’ha visto dimettersi “erroneamente” da presidente della Regione Calabria, è stato “il tradimento” dei fratelli Gentile che alle Europee avrebbero sostenuto l’abbruzzese Filippo Piccone.

Scopelliti con Tonino Gentile
Peppe Scopelliti con Tonino Gentile

L’ex governatore – incandidabile per via della condanna in primo grado rimediata sul caso Fallara – per le regionali sta mettendo su la lista “Calabria Futura”, in supporto alla Ferro e pronta ad ospitare anche quanti si sono autosospesi dal partito. Su tutti, i consiglieri regionali Nazzareno Salerno e Fausto Orsomarso. Molti di questi stanno vagliando la possibilità di un ritorno in Foza Italia. Registi dell’operazione la coordinatrice regionale Jole Santelli e Denis Verdini con un ruolo “attivo” di Maurizio Gasparri, ex riferimento politico di Scopelliti e Orsomarso.

Tonino Gentile con Roberto Occhiuto alla manifestazione pro Scopelliti il primo ottobre 2011
ALLEATI  Tonino Gentile con Roberto Occhiuto alla manifestazione pro Scopelliti il primo ottobre 2011

Va ricordato che lo scontro “fratricida” tra gli Occhiuto e i Gentile risale a oltre dieci anni fa. Roberto, dirigente di Forza Italia “fu costretto” ad abbandonare Berlusconi “a causa di violenti diverbi coi fratelli Gentile”. L’imprenditore approdò nell’Udc di Casini con cui divenne deputato nel 2008. Ci fu un breve riavvicinamento condito da baci e abbracci (…) alle provinciali del 2009 dove Pino Gentile era antagonista di Mario Oliverio, presidente uscente che fece il bis. All’indomani nuovi veleni.

La scesa in campo di Mario Occhiuto (che conquistò il comune di Cosenza nel 2011) sembrava essere il passaggio ad una convivenza pacifica tra fratelli nell’agone del centrodestra. Gentile nel Pdl e Occhiuto nell’Udc. Lo scorso anno nacque il Ncd e i fratelli Gentile vi aderiscono. Occhiuto prende al balzo la palla e passa in Forza Italia. Al comune, Mario il sindaco, decide di estromettere Katia dall’amministrazione comunale facendo riemergere rancori mai sopiti. Oggi l’epilogo, con la missione suicida di cedere a “tavolino” la partita delle regionali al centrosinistra di Mario Oliverio.

Dino Granata