Il pittore Salvador Gaudenti dona una sua tela alla città di Cosenza

Carlomagno

Ai Lettori

Secondo Piano News non riceve finanziamenti pubblici come i grandi e piccoli media mainstream sovvenzionati a pioggia dallo Stato. Pertanto chiediamo ai nostri lettori un contributo libero che può permetterci di continuare a offrire una informazione vera, libera e corretta.

SOSTIENI L'INFORMAZIONE INDIPENDENTE
 
SEGUICI SUI SOCIAL
Per ricevere gli aggiornamenti lascia un like sulla nuova pagina Fb. Iscriviti anche al Gruppo "Un Unico Copione Un'Unica Regia". Seguici pure su TELEGRAM 1 (La Verità Rende Liberi); e TELEGRAM 2  (Dino Granata), come su Twitter "X" SPN nonché su X (Dino Granata)
Il quadro che Gaudenti ha donato alla città di Cosenza
Il quadro che Gaudenti ha donato alla città di Cosenza

Il pittore italo-argentino di origini cosentine, Salvador Gaudenti, ha donato alla città di Cosenza una tela dedicata ai bambini siriani.

Il sindaco Mario Occhiuto ha ricevuto l’opera nel salone di rappresentanza di palazzo dei Bruzi, nel corso di un incontro promosso dall’assessore Michelangelo Spataro e da Emilio Vommaro della galleria d’arte Marano.

Sulla tela donata al Comune di Cosenza viene riportata la scritta “Via crucis” che rimanda, pur nello stile pop della raffigurazione, allo strazio dei bambini siriani che quotidianamente muoiono sotto le bombe oltre che nel silenzio delle coscienze.

“Ringrazio il maestro Gaudenti per questa bellissima opera anche ricca di contenuti profondi – ha detto Mario Occhiuto – Sono temi che dovrebbero toccare tutti noi smuovendo l’umanità che in Siria appare sopita. Di questa tela apprezzo molto il senso, come pure l’espressione specificamente artistica”.

Il maestro Gaudenti ha spiegato che il dipinto “vuole evidenziare quello che è un problema reale: i bambini siriani vengono uccisi ogni giorno. Questo non può essere consentito. I bambini sono la fantasia del mondo, senza di loro tutto è bianco e nero”.

Nella visione di Salvador Gaudenti, quella impressa sulla tela donata a palazzo dei Bruzi, una bimba si solleva da terra, di spalle, col suo cappottino e gli stivaletti rassicuranti, ma non riesce a sormontare un muro costruito sull’ipocrisia. “Ognuno di noi – ha aggiunto l’artista – nel nostro piccolo dovrebbe fare qualcosa”.