La Squadra mobile di Cosenza ha eseguito all’alba di oggi un’ordinanza di misura cautelare emessa dal giudice nei confronti di 13 persone accusate, a vario titolo, di detenzione, cessione di cocaina, eroina e hashish nonché estorsione. Due persone sono andate in carcere, 7 ai domiciliari mentre per quattro è stato disposto il divieto di dimora a Cosenza.
Le indagini, condotte dalla Polizia e coordinate dalla Procura della Repubblica di Cosenza, hanno consentito di disarticolare un gruppo di spacciatori operanti principalmente nel centro di Cosenza ma anche nell’hinterland.
Le indagini sono scattate ad agosto 2016 dopo una perquisizione in Via Popilia in casa di un soggetto trovata con eroina nonché materiale per il confezionamento e denaro contante. Un filone dell’inchiesta è scaturito invece dopo la morte per overdose di una donna straniera in via Rivocati.
A seguito del decesso della donna sono scattate perquisizioni, uno in particolare in casa di uno degli odierni indagati a cui era stata trovata sostanza stupefacente dello stesso tipo di quella che aveva ucciso la donna. Da quel momento, attraverso intercettazioni telefoniche – ambientali e appostamenti è stata ricostruita parte della rete di pusher che opera in città e nell’area urbana cosentina.
Secondo quanto emerso, gli spacciatori cedevano le dosi di droga nelle loro case o per le strade di Cosenza con incontri “lampo”, fissati previo appuntamento telefonico in cui i pusher utilizzavano un linguaggio criptico. Gli investigatori, si sono avvalsi anche di dichiarazioni dei “clienti” che consumavano la droga.