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Duecento anni di carcere per 26 imputati: questa la richiesta del pm Paolo Toso nel processo Big Bang contro le infiltrazioni della ‘ndrangheta nel torinese.
Le pene più alte sono state chieste per i fratelli Aldo Cosimo e Adolfo Crea, rispettivamente 20 anni e 13 anni e 11 mesi. Entrambi originari di Locri, secondo gli inquirenti sono affiliati alla malavita calabrese almeno dal 2003 e sono considerati tra i principali esponenti della criminalità di matrice ‘ndranghetista nel capoluogo piemontese.
La banda si dedicava all’usura e alle estorsioni, scegliendo come bersagli piccoli commercianti, artigiani e persone ai margini della legalità. Molte delle vittime avevano rinunciato a testimoniare, dimostrando l’influenza e la capacità di intimidazione mafiosa del gruppo criminale.