‘Ndrangheta in Veneto, 16 arresti della Dia

Tra gli arrestati il direttore della filiale della Banca Popolare di Vicenza di Vigonza (Padova). Arresti a Crotone, tra cui tre persone già in carcere a seguito dell'operazione Stige

Carlomagno

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Dia antimafiaCompaiono anche il direttore della filiale della Banca Popolare di Vicenza di Vigonza (Padova) e un suo collaboratore tra gli arrestati nell’ambito di un’inchiesta condotta dalla Direzione Investigativa Antimafia di Padova che ha portato all’arresto di 16 persone in tutta Italia.

Il direttore, secondo la ricostruzione effettuata dagli uomini della Dia, aveva aiutato un piccolo imprenditore calabrese associato a una cosca della ‘ndrangheta, a fare falsa fatturazione e far muovere denaro (150 mila euro di prelievi documentati nel solo 2016 a fronte di un reddito dichiarato di 17 mila euro).

Oltre a un vantaggio personale il direttore di filiale aveva anche chiesto e ottenuto dall’affiliato alla cosca nel settembre 2014 la sottoscrizione di azioni della BpVi per 61 mila euro (valore poi azzerato dal crac dell’istituto di credito), polizze, obbligazioni, mutui, prestiti, conti correnti.

Gli arresti, 7 in carcere e 9 ai domiciliari, sono stati eseguiti a Vicenza, Verona, Padova, Rovigo, Venezia, Crotone, Brescia. I reati contestati ai 16 vanno dall’associazione a delinquere finalizzata a riciclaggio, auto-riciclaggio, falsa fatturazione e traffico di stupefacenti. I proventi del riciclaggio erano infatti spesi per l’acquisto di stupefacenti e armi.

Tre delle persone arrestate compaiono già tra gli arrestati di una recente operazione dalla Dda di Catanzaro – denominata “Stige” – che in cui veniva contestato agli indagati il 416 bis. Queste tre persone in Veneto avevano il compito di dare appoggio logistico alle cosche della ‘ndrangheta ma anche di fare affari infiltrandosi negli appalti pubblici e nelle attività commerciali della regione.

Gli investigatori hanno anche eseguito un sequestro preventivo per equivalente nei confronti della filiale BpVi interessata nel rispetto della normativa sulla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche. Sequestrati beni per 800 mila euro tra immobili, automobili, stupefacenti, armi, moto.