‘Ndrangheta pervasiva, forze dell’ordine e istituzioni in trincea

Carlomagno

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Riunione straordinaria Comitato provinciale per ordine pubblico
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Le recenti operazioni contro la ‘ndrangheta hanno fatto emergere retroscena inquietanti circa la presenza asfissiante delle cosche sul territorio e la commistione tra apparati politici e amministrativi con le ‘ndrine.

Per il contrasto ferreo alla mafia calabrese si stanno muovendo bene le forze dell’ordine e la magistratura. La politica è da anni latitante e, anzi, coi boss spesso ci va a braccetto, come accertato dalla Dda di Catanzaro nell’ultima imponente operazione Stige; senza tralasciare le enormi responsabilità della cosiddetta società civile che negli ultimi decenni col suo silenzio ha consentito che le ‘ndrine diventassero padroni del territorio e delle vite dei calabresi, ossia gli stessi componenti della cosiddetta società civile.

“L’azione di contrasto alla ‘ndrangheta e alle sue organizzazioni si è fatta sempre più stringente e l’attività di prevenzione e controllo del territorio svolta dalle forze di polizia ha raggiunto risultati di significativo rilievo.

Ne sono testimonianza i dati concernenti l’andamento dei reati nella Locride, che fanno registrare nel complesso un calo del 18% degli indici di delittuosità”, ha detto il prefetto di Reggio Calabria Michele di Bari nel corso della riunione straordinaria del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica da lui convocata a Platì e dedicata all’analisi della situazione della sicurezza pubblica nella Locride.

“Questa flessione, da porre nella giusta evidenza – ha aggiunto – è un ulteriore monito per intensificare le azioni di contrasto alla criminalità organizzata, la cui pericolosità e duttilità vanno assolutamente monitorate e contrastate”.

“Come l’intera Calabria, anche la provincia di Catanzaro è afflitta dalla pervasiva presenza della ‘ndrangheta che, esercitando la propria connaturata capacità di intimidazione, si muove da protagonista in gran parte degli affari illeciti”, si legge nel “bilancio sociale” 2017 della Questura di Catanzaro, presentato giovedì mattina dal questore, Amalia Di Ruocco.

Il documento, illustrato per quanto concerne il capitolo della criminalità organizzata dal capo della Squadra Mobile, Nino De Santis, traccia una mappa degli assetti ‘ndranghetistici nel territorio provinciale: “La criminalità organizzata operante nel comprensorio – è scritto – si delinea in relazione a quattro diversi contesti territoriali, riferibili al capoluogo e ai comuni limitrofi, al comprensorio lametino, al basso versante ionico, (area del Soveratese) e all’alto versante ionico (comprensorio di Botricello-Cropani), tutti caratterizzati dalle manifestazioni criminali tipicamente riconducibili alla ‘ndrangheta e variamente interconnessi tra loro in ragione delle cicliche variazioni delle alleanze e delle occasionali opportunità di profitto”.