Uccisione Kuciack, procuratore: “Messo in guardia autorità slovacche”

Carlomagno

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Il giornalista slovacco ucciso, Jan Kuciak
Il giornalista slovacco ucciso, Jan Kuciak

“Già da tempo la Dda di Reggio Calabria aveva ufficialmente posto all’attenzione degli organi di polizia internazionale e della polizia nazionale slovacca la necessità di monitorare le attività del gruppo dei calabresi arrestati perché sospettati di essere coinvolti nell’omicidio del giovane giornalista Jan Kuciack e della sua compagna”.

Lo ha detto il procuratore di Reggio Gaetano Paci in relazione all’arresto di Antonino Vadalà, del fratello Bruno e del loro cugino Pietro Catroppa. “Il sospetto – ha spiegato Paci – era nato focalizzando i movimenti degli arrestati, tutti appartenenti e collegati a famiglie mafiose di Bova Marina e di Africo Nuovo, per l’improvviso esplodere di posizioni di grande valore economico ed imprenditoriale in Slovacchia cui erano divenuti titolari”.

Antonino Vadalà è imparentato col presunto boss dell’omonima cosca Domenico, detto “Lupo di notte”. La stessa cosca è rimasta coinvolta nell’inchiesta “Bellu lavuru” sugli appalti per l’ammodernamento della statale ionica.

Lo stesso procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri aveva detto prima degli arresti operati dalla polizia slovacca che è verosimile che dietro l’omicidio ci siano le famiglie calabresi. È ovvio che la ‘ndrangheta è capace di fare queste cose”.

Il reporter slovacco Jan Kuciack è stato ucciso insieme alla sua fidanzata lo scorso 26 febbraio. Il giornalista stava facendo delle inchieste su presunti legami tra figure vicine al governo della Slovacchia alla ‘ndrangheta calabrese che avrebbe puntato sul business dell’eolico e dei fondi in agricoltura.