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(ANSA) – MILANO, 28 MAR – Per Rocco Papalia, definito il “padrino” di Buccinasco (Milano), considerato uno dei più importanti capi della ‘ndrangheta al nord e scarcerato nel maggio dello scorso anno dopo 26 anni, non basta la libertà vigilata ma deve essere applicata una misura di sicurezza detentiva: deve andare in una “casa di lavoro”, una delle strutture per “internati” assimilabile al carcere.
Lo ha chiesto al Tribunale di Sorveglianza di Milano il pm Adriana Blasco facendo riferimento nell’istanza, tra le altre cose, agli insulti che il boss avrebbe rivolto una settimana fa ad alcuni giornalisti.
Quel giorno la Giunta comunale di Buccinasco si era riunita nella parte confiscata dalla villetta di Papalia e il boss urlò contro i cronisti “la ‘ndrangheta siete voi”. All’istanza, depositata oggi, il pm ha allegato articoli e video relativi agli insulti, oltre a segnalare che Papalia, che ha la patente revocata, nei giorni scorsi era stato fermato alla guida dell’auto della moglie. I giudici dovranno fissare un’udienza.
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