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Michele Lico ha rassegnato le dimissioni da presidente della Camera di Commercio di Vibo Valentia. La decisione è arrivata al termine del consiglio camerale che ha approvato il bilancio consuntivo del 2017.
“I fatti ultimi che hanno riguardato la mia persona – ha dichiarato Lico – per la mia storia personale e familiare di rispetto delle istituzioni e delle persone che sono chiamate a rappresentarle, non mi consentono serenamente di continuare a ricoprire un ruolo istituzionale che richiede legittimazione, autorevolezza e incondizionata credibilità che sento appartenere a me e all’Ente che fino ad oggi ho rappresentato”.
Il riferimento è alla recente inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria che vede l’imprenditore vibonese indagato per intestazione fittizia di beni insieme al figlio al fine di eludere un’interdittiva antimafia cui è sottoposta una sua azienda, la Fargil Srl, operante nel settore della depurazione, e coinvolta nell’operazione Matauros scattata lo scorso ottobre contro la potente cosca dei Piromalli.
“Non senza tristezza, ma con la ferma consapevolezza di operare per il bene istituzionale prima ancora che per quello personale, rassegno le mie dimissioni da presidente della Camera di Commercio di Vibo Valentia, carica che mi onoro di aver ricoperto con trasparenza, dedizione e passione, con idee e progetti concreti per lo sviluppo di imprese e territorio”.