“Lande desolate”, il Riesame conferma l’obbligo di dimora per Oliverio

Carlomagno

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Mario Oliverio
Mario Oliverio (Foto Adriana Sapone/LaPresse

Il Tribunale del Riesame di Catanzaro ha confermato la misura cautelare dell’obbligo di dimora a carico del presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio. I giudici hanno rigettato l’istanza di revoca della misura che era stata presentata dal difensore di Oliverio, l’avvocato Vincenzo Belvedere, e che era stata discussa ieri davanti il Tribunale.

Oliverio, accusato di abuso d’ufficio, è sottoposto all’obbligo di dimora a San Giovanni in Fiore, il centro del cosentino in cui risiede, dal 17 dicembre scorso, nell’ambito dell’operazione “Lande desolate”, condotta dalla Guardia di finanza con il coordinamento della Dda di Catanzaro, diretta da Nicola Gratteri.

La misura cautelare è stata emessa dal Gip di Catanzaro, Pietro Carè. La Dda aveva chiesto per Oliverio gli arresti domiciliari. Il reato contestato al governatore fa riferimento a due appalti gestiti dalla Regione per la realizzazione della sciovia di Lorica e dell’aviosuperficie di Scalea, affidati entrambi all’impresa di costruzioni “Barbieri srl”.

Di ieri la notizia dell’aggravamento della posizione del governatore, raggiunto da un avviso di garanzia per corruzione emesso dalla distrettuale catanzarese sempre nell’ambito della stessa inchiesta.

I magistrati sospettano che sul caso della realizzazione di piazza Bilotti a Cosenza, appalto aggiudicato alla ditta di Giorgio Ottavio Barbieri, ritenuto vicino al clan Muto, vi sia stato uno scambio di “favori”: Oliverio avrebbe chiesto a Barbieri di rallentare i lavori della piazza per danneggiare elettoralmente il sindaco cosentino Occhiuto, in cambio avrebbe stanziato una somma di 4,2 milioni di euro a Barbieri per lavori “complementari” per la funivia di Lorica.