Paziente aggredisce operatori all’ospedale Pugliese di Catanzaro

Carlomagno

Ai Lettori

Secondo Piano News non riceve finanziamenti pubblici come i grandi e piccoli media mainstream sovvenzionati a pioggia dallo Stato. Pertanto chiediamo ai nostri lettori un contributo libero che può permetterci di continuare a offrire una informazione vera, libera e corretta.

SOSTIENI L'INFORMAZIONE INDIPENDENTE
 
SEGUICI SUI SOCIAL
Per ricevere gli aggiornamenti lascia un like sulla nuova pagina Fb. Iscriviti anche al Gruppo "Un Unico Copione Un'Unica Regia". Seguici pure su TELEGRAM 1 (La Verità Rende Liberi); e TELEGRAM 2  (Dino Granata), come su Twitter "X" SPN nonché su X (Dino Granata)

Ospedale pugliese CatanzaroUn infermiere e un addetto del pronto soccorso dell’ospedale “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro sono stati aggrediti da un paziente che era in attesa dopo essere stato sottoposto ad un esame. E’ accaduto tutto la scorsa notte quando un addetto del Pronto Soccorso ha chiamato un paziente già sottoposto ad un esame per un dolore addominale.

L’uomo, dopo avere manifestato segni di nervosismo, è passato dalle parole ai fatti spintonando l’operatore. A quel punto è intervenuto un infermiere, che ha provato a riportare la calma ma è stato preso a pugni, riportando la frattura del setto nasale e altre contusioni. Per entrambe le vittime dell’aggressione la prognosi è di 30 giorni.

Sul posto sono successivamente intervenute le forze dell’ordine che hanno acquisito i verbali del Pronto soccorso per poter ricostruire i fatti. “È preoccupante, oltre che spiacevole – afferma, in una dichiarazione, il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo – apprendere dell’ennesima aggressione nei confronti del personale in servizio nel pronto soccorso del Pugliese-Ciaccio. Ho invitato, per questo, il Direttore generale, nello spirito di collaborazione che contraddistingue i rapporti fra Azienda ospedaliera e Amministrazione comunale, a valutare l’istituzione di un servizio di vigilanza armata fisso all’interno della struttura: sarebbe la misura più immediata per tutelare la professionalità e l’incolumità di medici, infermieri e operatori, ma pure la serenità e l’incolumità dell’utenza che si rivolge al nosocomio e che per fortuna riconosce, nella stragrande maggioranza dei casi, l’impegno instancabile del personale sanitario”.