‘Ndrangheta, sequestrati beni per 15 milioni a imprenditore condannato

Carlomagno

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La sede del Centro operativo della Dia a Catanzaro

Beni mobili ed immobili per un valore di oltre 15 milioni di euro sono stati sequestrati dal Centro operativo di Catanzaro della Dia ad un imprenditore, Antonio Gallo, di 43 anni, di Sellia Marina, alias “il principino”, condannato nel luglio scorso a 30 anni di reclusione, a conclusione del processo “Basso profilo”, con l’accusa di associazione per delinquere di tipo mafioso.

Il sequestro è stato fatto in esecuzione di un provvedimento emesso dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Catanzaro su richiesta del Procuratore della Repubblica, Nicola Gratteri, e del direttore della Dia, generale Michele Carbone.

Gallo, imprenditore nel settore della vendita di dispositivi di protezione e antinfortunistica ed al momento detenuto in regime di 41 bis, era stato arrestato nel gennaio del 2021 nell’ambito dell’operazione “Basso profilo” che poi ha portato al processo omonimo a conclusione del quale ha subito la condanna a 30 anni.

Dall’inchiesta è emerso il ruolo di Gallo quale imprenditore di riferimento di alcune tra le più importanti cosche di ‘ndrangheta della provincia di Crotone, gestendo, in particolare, in regime di sostanziale monopolio, la fornitura di prodotti antinfortunistici anche ad amministrazioni pubbliche.

Lo stesso Gallo, inoltre, secondo l’accusa, attraverso società cartiere, gestite da prestanome, avrebbe emesso un consistente numero di fatture per operazioni inesistenti “mantenendo un rapporto privilegiato – riferisce un comunicato della Dia e della Dda di Catanzaro – con i vertici delle cosche di San Leonardo di Cutro e di Roccabernarda, in provincia di Crotone, con la finalità di agevolare gli stessi gruppi criminali, come confermato anche dalle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia”.

I beni sequestrati consistono in sette imprese, quote societarie, 11 beni immobili, 30 beni mobili e 23 rapporti finanziari.