Acheruntia, chiesto il rinvio a giudizio per Trematerra, Gencarelli e altri

Carlomagno

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Michele Trematerra
Michele Trematerra

Rinviare a giudizio tutte le persone coinvolte nell’operazione “Acheruntia”. È la richiesta della Dda di Catanzaro per gli indagati dell’inchiesta della Procura antimafia di Catanzaro che nel luglio 2015 ha provocato un terremoto politico ad Acri.

Tra le persone coinvolte nell’inchiesta “Acheruntia”, ci sono tra gli altri Michele Trematerra e Angelo Gencarelli, rispettivamente ex assessore regionale all’Agricoltura ed ex consigliere comunale di Acri. L’udienza davanti al gup di Catanzaso si è svolta questa mattina per Elio Abbruzzese, Francesco Abbruzzese, Luigi Belsito, Giuliano Bevilacqua, Alfredo Bruno, Giuseppe Burlato, Domenico Cappello, Franco Caruso, Andrea Cello, Angelo Cofone, Adolfo D’Ambrosio, Claudio Dolce, Giampaolo Ferraro, Angelo Gencarelli, Salvatore Gencarelli, Massimo Greco, Enzo La Greca, Luigi Maiorano, Gemma Martorino, Giuseppe Perri, Antonio Rosa, Giuseppe Tarsitano e Michele Trematerra. Al termine della requisitoria del pm, sono iniziate le arringhe delle difese. Al termine delle quali il gup ha aggiornato l’udienza al prossimo 13 febbraio per eventuali controrepliche e sentenza.

Nella stessa inchiesta sono coinvolti Rinaldo Gentile che ha scelto il rito abbreviato e altre persone per le quali era stato chiesto il giudizio immediato e si sta svolgendo il processo a Cosenza. Secondo le accuse rivolte ai indagati – tra i quali compare anche Giuseppe Perri, indicato dagli inquirenti come il reggente della cosca sul territorio acrese – Gencarelli, in particolare, è sospettato di essere divenuto l’anello di congiunzione tra la consorteria criminale e le istituzioni pubbliche, forte anche dello stretto legame con Trematerra.

A sua volta, l’ex assessore regionale avrebbe beneficiato di questi rapporti perversi in termini di sostegno elettorale. Nell’inchiesta sono finite, complessivamente, 24 persone accusate, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, estorsione aggravata, concussione, corruzione elettorale, usura, frode informatica e reati in materia di armi. Nel collegio difensivo, tra gli altri, anche gli avvocati Vincenzo Guglielmo Belvedere, Pierluigi Pugliese, Marcello Manna, Antonio Quintieri, Luigi Ripoli, Lucio Esbardo. (Il Velino)