Protesta a Trebisacce, Mundo replica: “Non sono un fido di Oliverio”

Il primo cittadino non ha gradito il nostro articolo in cui si racconta un'altra versione dei fatti in merito al processo sommario in piazza contro due prof del Galilei

Carlomagno

Ai Lettori

Secondo Piano News non riceve finanziamenti pubblici come i grandi e piccoli media mainstream sovvenzionati a pioggia dallo Stato. Pertanto chiediamo ai nostri lettori un contributo libero che può permetterci di continuare a offrire una informazione vera, libera e corretta.

SOSTIENI L'INFORMAZIONE INDIPENDENTE
 
SEGUICI SUI SOCIAL
Per ricevere gli aggiornamenti lascia un like sulla nuova pagina Fb. Iscriviti anche al Gruppo "Un Unico Copione Un'Unica Regia". Seguici pure su TELEGRAM 1 (La Verità Rende Liberi); e TELEGRAM 2  (Dino Granata), come su Twitter "X" SPN nonché su X (Dino Granata)
Il sindaco di Trebisacce Francesco Mundo
Il sindaco di Trebisacce Francesco Mundo

“Non risponde al vero la vostra ricostruzione dei fatti sull’istituto Galilei di Trebisacce”. Lo ha detto il sindaco di Trebisacce Franco Mundo in riferimento all’articolo pubblicato Domenica su Secondo Piano News.

Mundo ci dice che quanto pubblicato in merito alla rivolta studentesca risulta “infondato” e sottolinea che non è “fido di Oliverio”, come abbiamo scritto riguardo alle sue ambizioni elettorali per le prossime regionali. La “verità” (l’unica verità?) della rivolta del Galilei è quella che si racconterebbe a Trebisacce, nei canali evidentemente graditi al primo cittadino.

Ne prendiamo atto, ma è a nostro parere un racconto molto parziale che finora non ha avuto un sano contraddittorio. Dopo tutto, in seguito alla marea di articoli e servizi televisivi in favore del sindaco e della protesta, che c’è di male se si cerca di capire e dare spazio alle ragioni dell’altra faccia della medaglia? Niente.

Nell’articolo veniva spiegato che la “realtà” rappresentata sabato scorso (ma anche prima) durante la manifestazione di studenti, genitori e qualche insegnante, è apparsa grottesca e paradossale.

Un processo sommario di piazza contro due professoresse fatte bersaglio di pesantissime critiche: la prima, docente di italiano che in primavera avrebbe insultato alcuni ragazzi della sua classe (“capre e balordi…”); seconda, la dirigente scolastica Maria Rosaria D’Alfonso, sotto tiro perché non ha rimosso la docente incriminata.

Contro le due prof, a nostro avviso “bullizzate” e oggetto di un vero e proprio linciaggio mediatico (supportato dall’amministrazione), sono stati “aizzati” studenti non solo del linguistico ove sono accaduti i fatti, bensì anche di altri istituti di Trebisacce. Un fatto che di per sé lascia legittimi dubbi sulla “spontaneità” della protesta.

Montata ad arte per un po’ di visibilità e in vista delle future elezioni regionali? Il sindaco contesta questa ricostruzione. “Non è assolutamente vero che ho aizzato gli studenti, né che lo faccio per una manciata di voti com’è scritto nell’articolo”, spiega il buon Mundo ritenendosi un “socialista indipendente” che ribadisce di non essere “fido di Oliverio”.

Sarà certamente così, ma non ci è sfuggito il fatto che il primo cittadino – eletto con percentuali bulgare alle elezioni del giugno 2017 (quasi il 62% dei voti) -, risulta tra i primi firmatari della ricandidatura dell’attuale governatore Mario Oliverio, e che anche le pietre ormai sanno a Trebisacce, quanto negli ambienti politici cosentini, che egli ambisce ad una candidatura alle prossime elezioni regionali in una lista di soli sindaci.

Niente di male, per carità. Del resto fa parte dei giochi della politica; e guadagnarsi consenso, nonché qualche centinaia di voti in più tra ragazzi (e parenti) oggi diciassettenni, ma che a novembre 2019 avranno diritto di voto, non costituisce reato.

Dino Granata