Katya Gentile a Occhiuto: “Dov’è il Piano di ProtCiv del Comune di Cosenza?”

L'ex vicesindaco ha presentato una richiesta di accesso agli atti che attende risposta. E accusa: "Amministrazione con poca trasparenza". L'ultimo piano è dell'ex sindaco Perugini

Carlomagno

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L'ex vicesindaco di Cosenza Katya Gentile, oggi presidente dell'Associazione "LegittimaMente"
L’ex vicesindaco di Cosenza Katya Gentile, oggi presidente dell’Associazione “LegittimaMente”

Il Comune di Cosenza ha un piano di Protezione civile scaduto che risale all’amministrazione Perugini. A denunciarlo è “LegittimaMente”, l’Associazione presieduta dall’ex vicesindaco della città Katya Gentile, che lo scorso 20 novembre aveva presentato a Palazzo dei Bruzi una richiesta di accesso agli atti, ancora senza risposta, per conoscere lo stato di aggiornamento del piano di Protciv comunale.

“Se il cittadino di Cosenza – scrive l’associazione – volesse sapere come comportarsi in caso di calamità naturale – ad esempio un terremoto – avrebbe, al momento, come unico punto di riferimento ufficiale il Piano di Protezione Civile del 2012. Ma non scommetteteci sopra, perché il caos regna sovrano. E appresso, il vuoto assoluto”.

“È di un anno fa, – prosegue l’associazione – la Deliberazione di Giunta con cui si approverebbe un nuovo Piano: è l’atto nr. 162 del 24.11.2017. Il quale, tuttavia, fa riferimento al «Piano Locale di Emergenza di Protezione Civile Comunale approvato con Delibera di Giunta Municipale n°187 del 3/7/2008”, ossia in piena epoca Perugini”.

“Ed è esattamente quello, in realtà, l’unico Piano preesistente di riferimento, perché gli atti pubblicati sul sito ufficiale del Comune, datati 09/02/2012, non recano altro che una serie di relazioni: non è il Piano. Diciamo che il concetto di trasparenza non è proprio il pezzo forte di questa Amministrazione”, dice l’associazione.

“Nell’atto deliberativo dell’anno scorso (novembre 2017), non poteva che farsi riferimento a quello dell’era Perugini. Lo stato confusionale, però, non finisce qua, poiché il ghiribizzo, tutto occhiutiano, di spezzare in più parti la città, ha stravolto ogni mappaturapreesistente. E non solo”.

La Gentile, che ancora attende risposta alla richiesta di accesso agli atti, si chiede “cosa dovranno fare i cittadini, in caso di terremoto, alluvione, frane e via dicendo. Se l’è posta questa domanda il Sindaco? Se sì, il rischio è che, qui, la realtà superi ogni fantasia”.

“Perché – è scritto ancora nella nota di “LegittimaMente” – pur quando il Consiglio Comunale avesse approvato il benedetto Piano, questo sarebbe già scaduto: dopo manco un anno, da novembre 2017 a settembre 2018, per l’esattezza. Un Piano nato vecchio”.

“È da ritenere – viene spiegato ancora – che il Sindaco lo sapesse già dall’anno scorso. L’orografia urbana l’ha alterata lui stesso, mozzando i tradizionali servizi viari senza generarne di nuovi: tanto per l’oggi quanto per il domani. La cantierizzazione di Viale G. Mancini, è la chiave di volta della scadenza del Piano”.

“A settembre arriva il cantiere e scompare, così, un’arteria, la vera nuova arteria, principale della città. Le vie di fuga non sono più quelle, né molte delle aree di raccolta sono più raggiungibili allo stesso modo previsto l’anno prima. Siamo, allo stato attuale, una sorta di topi intrappolati nel labirinto urbanistico così concepito dal genio dell’architetto Mario Occhiuto. A nulla varrebbe che l’architetto se la prendesse con la Regione, posto ch’è egli stesso il responsabile di Protezione Civile in città”.

L’associazione dell’esponente politico si chiede infine: “Cosa accadrà dunque in caso di terremoto? Il Sindaco riaprirà viale Mancini come Mosé aprì le acque del Mar Rosso? O basteranno le parole di qualche novello profeta a dissolvere ogni problema? Saranno forse i tarocchi pagati ad associazioni e giornali a farci credere in una realtà diversa da quella ch’è sotto gli occhi di tutti?. Né possiamo tacere la connivenza istituzionale dell’opposizione in Consiglio Comunale: ricordiamoci infatti che, per la cosiddetta sinistra “radical chic” – presente anche in seno all’amministrazione – Occhiuto sta facendo “cose di sinistra”.