‘Ndrangheta, smantellate due cellule nel Cosentino: 25 arresti e dodici misure

Carlomagno

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Venticinque persone sono state arrestate, diciotto in carcere e sette ai domiciliari, dieci tra obblighi e divieti di dimora e due interdizioni. E’ questo il bilancio di un’operazione antimafia condotta stamane dai Carabinieri del Comando provinciale di Cosenza, con l’ausilio di Squadre operative dei Cacciatori di Calabria e unità cinofile, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. Provvedimento emesso dal gip distrettuale con cui sono state smantellate due cellule di ‘ndrangheta che operavano sulla costa tirrenica cosentina, tra Paola e San Lucido, che si intrecciavano in affari con i clan dominanti a Cosenza.

I reati ipotizzati a vario titolo a carico dei 37 indagati sono di associazione a delinquere di stampo mafioso ed associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, relativamente a due sodalizi, quelli di Tundis e Calabria, con legami con Roberto Porcaro, boss cosentino oggi pentito, e Francesco Patitucci.

Il provvedimento scaturisce dall’ampia attività di indagine coordinata dalla Dda di Catanzaro che si è sviluppata mediante investigazioni di tipo tradizionale, attività tecniche, dichiarazioni di collaboratori di giustizia, riscontri sul campo e servizi dinamici sul territorio.

La gravità indiziaria, conseguita, allo stato, sul piano cautelare, attraverso gli articolati e complessi approfondimenti investigativi, si legge in una nota dell’Arma, ha riguardato l’assetto e l’operatività di una associazione armata di tipo ‘ndranghetistico, sul territorio ricompreso tra i comuni di San Lucido, Falconara Albanese, Fiumefreddo Bruzio e Longobardi con tendenza all’espansione verso le aree limitrofe, con rapporti di alleanza con altre articolazioni criminali operanti nella città di Cosenza.

In tale contesto, nell’ordinanza cautelare, nei confronti degli indagati attinti dalle rispettive misure adottate, è stata ritenuta, allo stato, la gravità indiziaria, tra l’altro, per i delitti, in materia di armi, l’intestazione fittizia, abusivo esercizio del credito, estorsione, tentata e consumata, anche mediante danneggiamenti, ai danni sia aziende, piccole e grandi, di esercizi commerciali e imprese del territorio, nei diversi settori economici, ovvero ai danni di imprese provenienti da altre aree geografiche ed impegnate in lavori pubblici.

La gravità indiziaria acquisita a livello cautelare ha riguardato, altresì, la struttura e il modus operandi di due associazioni a delinquere finalizzate al traffico di sostanze stupefacenti di varia tipologia, cocaina, marijuana e hashish, una operante a San Lucido, sotto l’egida degli esponenti dell’articolazione di ‘ndrangheta, e l’altra operante nel territorio del Comune di Paola, in stretto contatto con il primo gruppo criminale, e organizzata mediante una struttura di spacciatori operante per livelli, in una intensa attività di commercializzazione della sostanza stupefacente, e con canali di approvvigionamento operanti anche nell’area di Gioia Tauro

I nomi degli indagati, da ritenersi innocenti fino al terzo grado di giudizio

In carcere sono finiti Andrea Alò, Gianluca Arlia, Luciano Bruno, Fabio Calabria, Giuseppe Calabria, Pietro Calabria, Salvatore Caruso, Michele Iannelli, Giuseppe La Rosa, Eugenio Logatto, Mario Maiolo, Marco Manfredi, Gabriele Molinaro, Roberto Porcaro, Andrea Tundis, Emanuele Tundis, Michele Tundis e Pamela Villecco.

Ai domiciliari
Raffaele Conforti, Paolo D’Amato, Giovanni Fiore, Giovanni Garofalo,Vincenzo Nesci, Cristian Vommaro, e Francesco Serpa.

Obbligo di dimora e presentazione in caserma per Gianluca Ambrosi, Andrea Santoro, Claudio Santoro, Alessandro Serpa, Eugenio Filippo, Albino Sammarco, Vincenzo Senatore, Giovanni Vattimo e Luca Marincola Vommaro.

Divieto di dimora
a Paola e San Lucido per Francesco Lenti, mentre per Francesco Loizzo e Sestino Vulnera è scattata l’interdezione dall’esercizio dell’attività imprenditoriale.