Operazione Theseus a Crotone, chiusura indagini per 25 indagati

Carlomagno

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Operazione Theseus a Crotone
Un frame del video della Squadra mobile di Crotone nell’ambito dell’operazione Theseus

A conclusione di articolate attività di indagine, la Squadra Mobile della Questura di Crotone ha notificato a carico di 25 soggetti crotonesi gli avvisi di conclusione delle indagini emessi dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Crotone nell’ambito dell’operazione di polizia giudiziaria convenzionalmente denominata “Theseus”.

Gli indagati sono ritenuti presunti responsabili, anche in concorso tra loro, di aver detenuto e ceduto in più occasioni sostanze stupefacenti del tipo cocaina, eroina e marijuana, nel periodo di tempo intercorrente tra il mese di aprile 2014 e l’ottobre 2015.

La complessa attività d’indagine trae origine da un sequestro di cocaina, effettuato nel marzo del 2014 in via Acquabona tra l’edificio che ospita la Questura e le adiacenze degli Istituti Magistrale e Tecnico Commerciale, presso il quale sorgono diversi fabbricati non censiti; nella circostanza all’esito di una minuziosa perquisizione domiciliare eseguita presso l’abitazione di P.C., cl. 75 ed estesa ad un garage di proprietà ed in uso allo stesso, si rinveniva, nel vano sottosella di un ciclomotore modello Quad, della sostanza stupefacente del tipo cocaina del peso complessivo di 18,10 grammi.

A seguito di tale attività di polizia giudiziaria e dei successivi servizi di osservazione che hanno fornito importanti e fondamentali elementi di riscontro tali da ipotizzare una abituale attività di spaccio, si è dato avvio all’attività di indagine supportata da idonei servizi di natura tecnica che hanno consentito di documentare e svelare uno spaccato di vita criminale cadenzato dal continuo andirivieni di tossicodipendenti che giornalmente si recano nel menzionato quartiere di via Acquabona, per approvvigionarsi dello stupefacente di cui fanno uso.

È stato documentato, riferisce una nota della Questura di Crotone, come sia fiorente e continua l’attività di spaccio, soprattutto di cocaina, posta in essere ad opera di alcuni degli abitanti del quartiere, i quali sono, peraltro, agevolati nella commissione delle attività illecite dai numerosi ostacoli fissi frapposti abusivamente lungo le pubbliche vie quali cancellate, muri ed altro, che ostacolano il pronto intervento delle Forze dell’Ordine.

E’ stato acclarato come gli spacciatori, sfruttando il richiamato e dilagante abusivismo urbano, occultino lo stupefacente anche in strutture all’uopo edificate e non riconducibili alla proprietà di alcuno.

Per quanto concerne il modus operandi degli indagati è emerso come questi abbiano, nel tempo, perfezionato un collaudato sistema di spaccio, nell’ambito del quale rivestono un ruolo di determinante importanza alcuni soggetti posti in punti di osservazione strategica ed all’uopo impiegati con precipue funzioni di vedetta. Quest’ultimi, oltre ad assolvere al compito proprio del ruolo ricoperto, segnalando tempestivamente, all’occorrenza, la presenza delle forze di polizia, pongono, altresì, in essere tutta una serie di condotte tese ad agevolare lo spaccio della sostanza stupefacente quali, ad esempio, il primo contatto diretto con i clienti volto a recepire il cosiddetto “ordinativo” dietro la contestuale corresponsione del denaro, necessario per l’acquisto e la successiva cessione attraverso le più disparate modalità, tutte finalizzate ad eludere eventuali controlli da parte delle forze di polizia.

L’attività di osservazione, resa ancora più laboriosa dalla sfuggente personalità di alcuni dei soggetti indagati, peraltro gravati da precedenti specifici in materia di spaccio di sostanze stupefacenti, ha consentito di evidenziare come il luogo sopra descritto risulti essere frequentato sia nelle ore diurne che notturne, da cronici assuntori di sostanza stupefacente dimoranti sia in Crotone che nei paesi limitrofi, i quali acquistano lo stupefacente anche più volte nell’arco della stessa giornata, tanto da poter definire l’intero rione quale riconosciuta “piazza di spaccio”.

Il favore logistico e il continuo flusso di giovani che transitano in loco, anche attraverso le aree di delimitazione degli edifici scolastici, contribuiscono ad ingenerare, sia negli acquirenti che negli spacciatori, un senso di sicurezza nel compimento delle illecite attività poste in essere.

Nel corso delle indagini di “Theseus” sono stati documentati ed immediatamente riscontrati oltre quaranta episodi di spaccio con consequenziale sequestro di innumerevoli dosi di cocaina, eroina, marijuana e hashish procedendo alle relative segnalazioni, alla locale Prefettura, di altrettanti assuntori, per le violazioni di cui all’Art. 75 D.P.R. 309/90.