Polemiche sul Naufragio, FdI incalza Piantedosi: “Dica chiaro se ci sono stati ritardi nei soccorsi”

E' scontro nella maggioranza. I meloniani chiedono al ministro dell'Interno di chiarire sulle lacune. "Non è una richiesta che FdI lascerà alle opposizioni". Frontex aveva avvistato l'imbarcazione alle 22.30 di sabato affermando che tutto procedeva senza problemi, ma poi le motovedette sono rientrate in porto per le avverse condizioni del mare. La strage qualche ora dopo

Carlomagno

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“Se ci sono state lacune nella catena di comando per un soccorso tempestivo, noi lo dobbiamo sapere, ministro. Non è una richiesta che Fratelli d’Italia lascerà alle opposizioni. Noi siamo i primi a chiederlo, perché non si può lasciare una nave piena di bambini in balia delle onde ma rifiutiamo la strumentalizzazione politica”. Così il senatore di Fratelli d’Italia e presidente della commissione Affari costituzionali, Alberto Balboni, rivolgendosi al ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, dopo la sua audizione davanti alla commissione Affari costituzionali sulle linee programmatiche del dicastero.

Le parole del senatore di Fratelli d’Italia hanno dato la stura all’opposizione che vi ha visto un risentimento del gruppo nei confronti del ministro, più vicino alla Lega di Matteo Salvini.

Immediato il chiarimento del capogruppo di FdI, Tommaso Foti, secondo il quale la richiesta di Alberto Balboni a Piantedosi di chiarire se ci sono state lacune nei soccorsi “semplicemente serve a evitare le cose che sono state dette nei giorni scorsi, dato che stamattina ho continuato a sentire questo disco che è il governo che dice ‘no, non intervenite secondo alcuni. Almeno si fa chiarezza, anche se lo ha spiegato 30 volte” il ministro “che non si riusciva ad intervenire con mare forza 7”, ha sottolineato Tommaso Foti interpellato dai cronisti in Transatlantico.

“Prima hanno tirato in ballo il decreto Ong e hanno preso una buca, poi si è cominciato a dire che allora è colpa dei soccorsi che sono arrivati in ritardo. Visto che bisogna rompere questo disco che è già diventato insopportabile, allora dica il ministro. Peraltro” Balboni al Senato “non ha detto niente di diverso visto che qui già hanno chiesto tre volte che venga a relazionare. Quando lo farà, dimostrando che non c’è stato assolutamente nulla, allora qualcuno dovrà anche ammettere che ha detto delle calunnie”.

La polemica nasce dal fatto che le unità di Frontex avevano avvistato l’imbarcazione alle 22.30 di sabato affermando che tutto procedeva senza problemi, ma poi le motovedette sono rientrate in porto per le avverse condizioni del mare. Alle 4.30 di domenica la strage.

Spiega infatti Ernesto Rapani, senatore di FdI, che “l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera sottolinea come l’imbarcazione fosse fuori pericolo ma comunque “fortemente sovraffollata”. Secondo Frontex “non c’erano segnali di pericolo” ma le motovedette inviate dalle autorità italiane sono state “costrette a rientrare in porto”. Delle due, l’una: se l’imbarcazione, come sostiene Frontex, non era in pericolo, perché le motovedette hanno fatto rientro in porto?”, si chiede il parlamentare.

Piantedosi: ‘Evitare che migranti si affidino a trafficanti’

“E’ una tragedia che ci addolora profondamente e interpella le nostre coscienze ad agire per fermare traversate così pericolose e trovare risposte concrete alla questione migratoria. E’ evidente che questo si può fare solo con un’azione decisa dell’Ue e una forte sinergia con i Paesi di transito. Dobbiamo evitare che chi scappa dalle guerre si affidi a trafficanti di essere umani senza scrupoli, servono politiche responsabili e solidali dell’Ue”. Così il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi – in merito al naufragio di Cutro in Calabria – in audizione alla Commissione Affari costituzionali sulle linee programmatiche del dicastero.

La replica di Frontex: “Italia subito avvertita. Non sembravano in pericolo” 

“Nelle tarde ore di sabato, un aereo di Frontex che sorvegliava l’area italiana di ricerca e soccorso nell’ambito dell’operazione Themis ha avvistato un’imbarcazione pesantemente sovraffollata che si dirigeva verso le coste italiane: come sempre in questi casi, abbiamo immediatamente informato tutte le autorità italiane dell’avvistamento”. Lo dice un portavoce di Frontex all’Ansa. “Il nostro aereo ha continuato a monitorare la zona fino a quando non è dovuto rientrare alla base per mancanza di carburante”, aggiunge.

“L’imbarcazione, che trasportava circa 200 persone, stava navigando da sola e non c’erano segni di pericolo. Le autorità italiane hanno inviato due motovedette per intercettare l’imbarcazione, ma le condizioni meteorologiche avverse le hanno costrette a rientrare in porto. L’operazione di salvataggio è stata dichiarata nelle prime ore di domenica, dopo che il naufragio è stato localizzato al largo di Crotone. L’operazione, coordinata dalle autorità italiane, è stata condotta via terra, via mare e via aerea con il supporto di una nave e di un aereo di Frontex. L’operazione è in corso”, riporta un portavoce di Frontex.

Guardia Costiera, alle 4.30 le prime chiamate per la barca in pericolo

La sera di sabato 25 febbraio un velivolo Frontex ha avvistato un’unità in navigazione nel Mar Jonio, che “risultava navigare regolarmente, a 6 nodi e in buone condizioni di galleggiabilità, con solo una persona visibile sulla coperta della nave”. Il velivolo ha inviato la segnalazione al punto di contatto nazionale preposto per l’attività di ‘law enforcement’ (la Guardia di finanza, ndr), informando, tra gli altri, per conoscenza, anche la Centrale operativa della Guardia Costiera di Roma”. Si è attivata quindi la Gdf per intercettarla. Alle 4.30 circa sono giunte alla Guardia costiera alcune segnalazioni telefoniche da terra relative ad un’imbarcazione in pericolo a pochi metri dalla costa. I Carabinieri, precedentemente allertati dalla Gdf, giunti in zona hanno riportato alla Guardia Costiera l’avvenuto naufragio. “Questa – sottolinea la Guardia costiera – è la prima informazione di emergenza pervenuta alla Guardia Costiera riguardante l’imbarcazione avvistata dal velivolo Frontex”.