Naufragio Cutro, visita a sorpresa del ministro Piantedosi

Carlomagno

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A un anno del tragico naufragio di Cutro il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi è giunto stamani a Crotone, senza alcun preavviso, per portare dei fiori sulla tomba di Alì, il neonato morto nel naufragio di Steccato che è sepolto al cimitero del capoluogo. Il ministro ha evitato di incontrare i giornalisti già a Crotone per l’anniversario del naufragio e della visita si è saputo solo dopo la conclusione.

Piantedosi si è poi recato al giardino di Alì composto da 94 alberi (tanti quante le vittime) che il Comune di Crotone inaugurerà domenica. Quindi al cimitero di Cutro dove si trovano sepolte alcune vittime. Dopo aver fatto tappa alla spiaggia di Steccato di Cutro è ripartito, non prima di recarsi sulla spiaggia di Steccato, sulla quale la tragedia si è consumata che è costata la vita a 94 immigrati.

Ad accompagnare Piantedosi nel suo giro il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto ed i sindaci di Crotone e Cutro, Vincenzo Voce e Antonio Ceraso, che hanno saputo all’ultimo momento della visita.

Ad un anno di distanza dalla tragedia, sono intanto al rush finale le indagini della Procura di Crotone sui soccorsi ai migranti naufragati all’alba del 26 quando il caicco Summer Love si schiantò su una secca ad un centinaio di metri dalla spiaggia di Steccato di Cutro. La tragedia scatenò sin da subito polemiche da più parti per le presunte lacune nella catena dei soccorsi sulle quali sta indagando la Procura di Crotone. I pm sono adesso in attesa di un’integrazione alla perizia del loro consulente, l’ammiraglio Salvatore Carannante, e già nelle prossime settimane potrebbero far partire l’avviso di conclusione indagini.

Nel registro degli indagati sono finiti sei nomi, tre coperti da omissis che si ipotizza possano appartenere al Corpo della Capitaneria di porto, ed altri tre di ufficiali e sottufficiali delle basi aeronavali della Guardia di finanza di Crotone, Vibo Valentia e Taranto. Intanto una ragazza afghana che vive in Finlandia e che nel naufragio ha perso il fratello, Zahara Barati, ha scritto una lettera alla premier Giorgia Meloni in cui afferma che “era stato preso un impegno dal primo ministro, ci aveva promesso di trasferire tutti i familiari delle vittime in Italia o in Europa. Ma nonostante abbiano fatto un elenco di nomi e sia trascorso un anno, siamo stati abbandonati. Nessuno ci ha contattato”. Oggi a Crotone sarà aperta una mostra fotografica intitolata “I sogni attraversano il mare”; sono 94 foto, scattate dal collega Giuseppe Pipita che fu il primo ad arrivare sulla spiaggia di Steccato, che cristallizzano l’immane tragedia e aiutano a non dimenticare mai ciò che è successo.