27 Aprile 2024

Giudice nega convalida su migranti ma protestava coi centri sociali contro la Polizia

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E’ bufera sul giudice di Catania Iolanda Apostolico che nei giorni scorsi aveva negato la convalida dei provvedimenti di trattenimento nei confronti di alcuni migranti tunisini. Il ministro e vicepremier Matteo Salvini ha diffuso un video dell’agosto 2018 – epoca in cui lui era al Viminale -, di una protesta dell’estrema sinistra per far scendere i migranti dalla Nave Diciotti., sbarco allora negato dal ministro dell’Interno. Nella clip si vede la giudice protestare col gruppo, sebbene non la si vede urlare come gli altri slogan contro la Polizia e “Assassini, assassini”.

Scrive Salvini in un post sui social: “25 agosto 2018, Catania, io ero vicepremier e ministro dell’Interno. L’estrema sinistra manifesta per chiedere lo sbarco degli immigrati dalla nave Diciotti: la folla urla “assassini” e “animali” in faccia alla Polizia. Mi sembra di vedere alcuni volti familiari…”, dice il vicepremier senza citare la Apostolico. Apriti cielo. Già dopo la bocciatura del provvedimento del governo, la premier Meloni aveva manifestato dubbi sull’ordinanza del giudice di Catania: “Sono basita”. Per il centrodestra la giudice “non è imparziale se nell’esercizio delle sue funzioni emette sentenze contro l’esecutivo”.

L’Anm: “No a screening della vita privata”

“Sulla terzietà nessuna discussione, dobbiamo essere terzi e apparire terzi” ma “inviterei a valutare la terzietà sulla base dei provvedimenti che sono assunti e delle argomentazioni poste a sostegno, sennò non se ne esce”, afferma il presidente Giuseppe Santalucia invitando a “non fare screening al passato, alla vita privata o pubblica, o la compressione dei diritti di manifestazione del pensiero dei magistrati diventa impossibile da reggere”.

Il paradosso col caso Vannacci

Un paradosso che ha fatto tornare in mente il caso del generale Vannacci, autore del libro “il Mondo al Contrario”, attaccato dalla Sinistra perché da militare in servizio il generale non avrebbe potuto esprimere le sue opinioni, benché abbia scritto un testo in cui non rivela segreti militari, pratica vietata dalle norme della Difesa, ma ha dato alla stampa sue opinione sulla società odierna. Per questa ragione rimosso dal suo incarico e demansionato. Il fatto del giudice Apostolico è – è il ragionamento del centrodestra – è invece diverso, l’opposto: prima manifesta coi centri sociali in favore dei migranti e contro la Polizia, applaude coi like sui social ad un post che riporta “Salvini vaffa…”, poi indossa la toga e scrive ordinanze e sentenze contro le misure di Salvini e del governo, che saranno pure scritte coi piedi, ma era opportuno che il magistrato si astenesse in quanto palesemente di parte. In sostanza ora, la sua posizione dovrebbe passare al vaglio della sezione disciplinare del Csm. Apostolico rischia il trasferimento.

Interrogazione di Fratelli d’Italia
Intanto, è stata depositata alla Camera l’interrogazione di Fratelli d’Italia al ministro della Giustizia Nordio sulla vicenda del giudice di Catania Iolanda Apostolico, che a fine settembre ha disapplicato il decreto del governo Meloni che prevede il trattenimento dei richiedenti asilo nei Cpr. Nel testo firmato dai senatori Kelany, Filini e Foti si accusa la Apostolico di violare i princìpi di terzietà e imparzialità propri del suo ruolo e di avere “un’impostazione ideologica”.

Nell’interpellanza del partito di maggioranza si richiamano notizie di stampa che riportano come “il giudice, avrebbe pubblicato sul proprio profilo Facebook, poi prontamente chiuso, delle notizie che esprimono delle forti convinzioni politiche contrarie alle politiche restrittive in materia di immigrazione e favorevoli alle attività poste in essere dall’associazionismo Ong; in particolare, il giudice avrebbe postato, tempi addietro, una petizione contro Salvini allorquando questi ricopriva il ruolo di Ministro dell’interno; posizioni e opinioni che lasciano trasparire un humus di contrasto con le previsioni costituzionali di terzietà, imparzialità e indipendenza del ruolo e della funzione di un giudice”.

Quindi “ad avviso degli interroganti” sono chiare “evidenti attitudini ideologiche” da parte del giudice e “le ordinanze di annullamento dei provvedimenti del questore sembrano quindi afflitte da un vizio di motivazione determinato proprio da un’impostazione ideologica, che tradirebbe la violazione dei princìpi di terzietà e imparzialità”. Al ministro viene quindi chiesto “di quali elementi disponga in relazione a quanto segnalato in premessa e se intenda valutare la sussistenza dei presupposti per l’adozione di iniziative di carattere ispettivo al riguardo”.


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