Allacci abusivi all’Enel, rivolta dei migranti. Angela invece è morta

Carlomagno

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Migranti tendopoli San FerdinandoInvasi e mazziati, è il caso di dire. Loro, i migranti, hanno effettuato allacci abusivi all’energia elettrica e l’Enel gli ha staccato la corrente. Per questa ragione un centinaio di immigrati della tendopoli di San Ferdinando – “senza confini” quì tranne che a casa loro – hanno protestato per chiedere il riallaccio immediato invocando l’attenzione delle istituzioni sulle loro condizioni. Costoro non sono stati né denunciati né arrestati per furto aggravato di energia. Il primo “confine” della diseguaglianza è stato fissato.

A breve qualcuno gli risolverà il problema ripristinando l’energia e chi s’è visto s’è visto. Chi paga? Lo Stato, che poi sono gli italiani. Gli immigrati vogliono anche la casa popolare, e a breve gliela daranno come l’hanno assegnata a zingari e rom, a scapito delle migliaia di senza casa in Calabria. Evviva! Del resto sono giustificati perché, dicono associazioni, coop e istituzioni, sono migranti che scappano dalla guerra (pagando un “biglietto” da 5.000 euro a trafficanti senza scrupoli). La compagnia degli zingari, invece, a capo di potenti cosche di ‘ndrangheta, è definita “minoranza etnica” e per questo da tutelare e difendere perché, insegnano nelle scuole ai nostri figli, “l’integrazione” è un valore e ha precedenza assoluta. Secondo confine per i calabresi.

Angela Ruberto è invece morta perché la famiglia non poteva permettersi di pagare le bollette e per questo – per un maledetto allaccio abusivo – è morta folgorata a 18 anni mentre faceva il bagno. Nessuno era sceso in piazza per loro né per le migliaia di calabresi che non riescono a sbarcare i primi sei giorni del mese. Hai voglia di gente con le candele!!!

Dopo un’assemblea nella tendopoli, promossa, dall’associazione “Campagne in Lotta”, i migranti, in corteo, dietro uno striscione con scritto “Uniti e unite contro sfruttamento, confini e repressione”, hanno raggiunto il municipio per chiedere un incontro al sindaco Andrea Tripodi che ha ricevuto una delegazione: “La vergognosa situazione che si vive ormai da anni tra Rosarno e San Ferdinando – ha detto – è una vera e propria bomba ad orologeria. Situazione che più volte abbiamo denunciato insieme ai colleghi del Parlamento italiano Bernini e Parentela e che purtroppo è peggiorata rispetto al passato”. Quindi alla fine vedremo più visti, più case, luce, gas, per tutti. Tranne che per i veri aventi diritto. Essere minoranza paga!

Il primo cittadino e le istituzioni locali di sicuro approveranno perché se non acconsentono saranno additati come razzisti (ormai è il “ricappio” di questa cultura buonista). Se invece si presentasse da loro una famiglia disperata e bisognosa, sarebbe liquidata subito senza problemi. “Non posso, siamo tutti nella stessa barca (sic!). Dobbiamo pensare prima agli extracomunitari, sennò vengono i giornalisti migration correct e cosa racconto?”.

I manifestanti (ospiti, fino a prova contraria) sollecitano maggiori diritti compreso quello alla casa, condizioni migliori di vita, cibo buono (meglio un menù alla carta), lo snellimento delle procedure per il rinnovo del permesso di soggiorno e il ripristino della corrente elettrica nella tendopoli che, nei giorni scorsi, era stata staccata (con il pretesto) di prevenire possibili incidenti o incendi visto che molti allacci abusivi erano stati realizzati senza alcun criterio di sicurezza. Tutto e sempre a vigna.

E’ mistero sui fondi che ricevono le cooperative che gestiscono il business milionario dei migranti e poi li fanno stare nelle fogne in queste condizioni. Un po’ come Buzzi e Carminati di Mafia Capitale che pensavano solo a macinare quattrini: “Gli immigrati fruttano più della droga”, dicevano. E’ una grande verità.

Due pesi e due misure tra migranti e cittadini italiani? Eccome, a scorgere le palesi diseguaglianze.  Vi sono decine di arresti e denunce al mese dalle forze dell’ordine per allacci abusivi alla rete dell’energia elettrica e del gas. Un reato punito come furto aggravato e nessuno finora si è sognato di sfilare per le condizioni di estremo disagio in cui versano migliaia di famiglie calabresi che non hanno denaro per pagare le bollette e affollano la Caritas per mangiare. Se uno è povero dicono di presentare la domanda per il bonus dell’energia al comune, che equivale allo zero. Una guerra tra poveri che alla fine penalizza sempre i padroni di casa (diventata minorata culturale) che alla richiesta di aiuto non trovano né 35 euro al giorno né alcun sostegno economico che sia uno.

In ordine agli allacci abusivi, dicevamo, l’episodio drammatico di venerdì scorso ha scosso tutti quando questa ragazza, Angela, è morta folgorata mentre faceva il bagno. La famiglia non poteva permettersi di pagare le bollette e per questo aveva realizzato un bypass al contatore. Il salvavita non ha funzionato e la scarica ha fulminato all’istante la povera 18enne. Il paradosso è che i carabinieri, loro malgrado, hanno dovuto denunciare il padre per furto aggravato di energia elettrica.

Se fossero esistite le istituzioni e le politiche sociali (e magari le coop di vero volontariato) non sarebbe successo. Le istituzioni pensino prima a dare sostegno ai calabresi che in silenzio stanno subendo troppi torti da questo sistema marcio. Che dire: invasi e mazziati: a loro 35 euro al giorno, ai calabresi bisognosi cibo scaduto del banco alimentare e neppure le lacrime da versare. E’ l’accoglienza, bellezza (sempre però col culo degli altri)!