‘Ndrangheta, catturato in Spagna il narcos-latitante Giuseppe Romeo

Carlomagno

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Giuseppe Romeo tra i poliziotti spagnoli

La Guardia Civil spagnola, ha localizzato e catturato a Barcellona il latitante Giuseppe Romeo, 35enne di San Luca, narcotrafficante ricercato per essere inserito in contesti di ‘ndrangheta e considerato tra i soggetti più pericolosi inclusi nell’elenco del ministero dell’Interno.

L’arresto in Spagna è avvenuto nell’ambito di un’operazione di polizia resa possibile dalla cooperazione fornita dalla Squadra mobile della Questura di Reggio Calabria e dal Servizio centrale operativo della Direzione centrale anticrimine della Polizia di Stato sotto l’egida della Direzione distrettuale antimafia reggina diretta dal procuratore Giovanni Bombardieri, in stretto raccordo con altre forze di polizia.

Gli investigatori della Squadra Mobile di Reggio Calabria e dello Sco – coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo e dai pm Simona Ferraiuolo e Alessandro Moffa – hanno fornito ai colleghi spagnoli significativi elementi sulla presenza nella penisola iberica di Giuseppe Romeo che era riuscito a sottrarsi all’esecuzione dell’operazione internazionale “European ‘Ndrangheta Connection” eseguita il 5 dicembre 2018 da una Squadra investigativa comune composta da diverse Forze di Polizia italiane – Polizia di Stato e Guardia di Finanza – ed europee (Bka tedesco, Fiod olandese e Polizia Belga), con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, della Procura di Duisburg (Germania), dell’autorità giudiziaria Olandese ed Europol.

Colpito da due ordinanze di custodia cautelare in carcere e destinatario di un decreto di sequestro preventivo nell’ambito dell’inchiesta “European ‘Ndrangheta Connection”, il 13 novembre 2020 Giuseppe Romeo è stato condannato dal Gup di Reggio Calabria a 20 anni di reclusione per partecipazione, con ruolo di rilievo, ad un’associazione per delinquere finalizzata al narcotraffico internazionale, detenzione di sostanze stupefacenti, trasferimento fraudolento di valori ed auto-riciclaggio.

Originario di San Luca, conosciuto con i soprannomi “u pacciu”, “maluferru” o “u nanu”, Giuseppe Romeo è figlio di Antonio Romeo classe 1947 alias “centocapelli”, ritenuto contiguo alla cosca Romeo, intesi “stacchi” di San Luca, attualmente detenuto presso la casa circondariale di Parma.

Il suo ruolo all’interno di una delle tre consorterie di cui era composta la vasta associazione per delinquere disarticolata con l’operazione European ‘Ndrangheta Connection, ovvero il gruppo “Pelle-Costadura-Romeo”, era quello di promotore, organizzatore e finanziatore dei traffici di cocaina in Europa. Egli aveva infatti stabilito la propria dimora in Germania, ma faceva la spola fra la Calabria, la Lombardia e l’Europa nord-occidentale al fine di stringere accordi con i fornitori di droga e con alcuni intermediari dimoranti in Belgio, Olanda e Germania, che prevedevano trasporti di 40 Kg di cocaina a settimana dall’Olanda a Milano, con la collaborazione di altri sodali calabresi, alcuni dei quali già condannati in primo grado a parecchi anni di reclusione ad esito del processo scaturito dalla richiamata operazione di polizia.

Giuseppe Romeo è stato condannato in primo grado anche per aver intestato fittiziamente le proprie quote del bar – gelateria “Cafè La Piazza” di Bruggen in Germania – sequestrato nel corso della medesima operazione “European‘Ndrangheta Connection” – ad altri soggetti imputati nella stessa inchiesta, nonché per auto-riciclaggio e reimpiego di proventi illeciti nel suindicato esercizio commerciale tedesco.

Il latitante è stato arrestato in Spagna in esecuzione di un mandato di arresto europeo emesso nel mese di novembre 2018 dal giudice di Reggio Calabria su richiesta della locale Dda nell’ambito della citata operazione di polizia internazionale. Sono state avviate le procedure per l’estradizione.