Falso reportage sulla ‘Ndrangheta trasmesso in Tv, 4 indagati

Secondo la Procura di Milano, il programma "tarocco" è stato realizzato da una società di produzione che lo ha poi venduto a Canale Nove che lo ha messo in onda. La scoperta fatta da un carabiniere.

Carlomagno

Ai Lettori

Secondo Piano News non riceve finanziamenti pubblici come i grandi e piccoli media mainstream sovvenzionati a pioggia dallo Stato. Pertanto chiediamo ai nostri lettori un contributo libero che può permetterci di continuare a offrire una informazione vera, libera e corretta.

SOSTIENI L'INFORMAZIONE INDIPENDENTE
 
SEGUICI SUI SOCIAL
Per ricevere gli aggiornamenti lascia un like sulla nuova pagina Fb. Iscriviti anche al Gruppo "Un Unico Copione Un'Unica Regia". Seguici pure su TELEGRAM 1 (La Verità Rende Liberi); e TELEGRAM 2  (Dino Granata), come su Twitter "X" SPN nonché su X (Dino Granata)

La Procura di Milano ha emesso un avviso di conclusione delle indagini preliminari ed informazione di garanzia, per il reato di truffa in concorso, nei confronti di 4 persone (di cui uno residente in Italia e tre in Spagna), ritenuti responsabili di aver venduto ad una nota società di canali televisivi, al prezzo di 425.000 euro, un reportage dedicato alla ‘ndrangheta e trasmesso in televisione nel novembre del 2019 sul canale “Nove” (Clandestino – Mafie italiane), “inducendo – spiega una nota dell’Arma – la società a ritenere che contenesse fatti realmente accaduti, filmati da reporter infiltratisi sotto copertura, rivelatisi invece frutto di una recita ad opera di attori appositamente scritturati”.

Le indagini, condotte dal Nucleo Operativo della Compagnia Milano Porta Magenta, sono scaturite da un’annotazione redatta da un carabiniere che, guardando il reportage in televisione, ha riconosciuto un palazzo, indicato falsamente dagli autori come il luogo dove abitualmente la ‘ndrangheta raffinava la cocaina importata a Milano prima di metterla in vendita sul mercato nero.

Il provvedimento dell’autorità giudiziaria è stato notificato all’indagato residente in Italia, ovvero un italiano 53enne con precedenti per reati di corruzione, favoreggiamento, accesso abusivo a sistema informatico e rivelazione di segreto d’ufficio, dalla Compagnia Carabinieri di Marcianise.

I restanti destinatari, un giornalista 43enne, ed i due responsabili di una società di produzione di documentari ovvero una donna 43enne ed un uomo 33enne, sono tutti residenti in Spagna