‘Ndrangheta: colpo alla ‘Locale’ di Mammola, 12 arresti

Carlomagno

Ai Lettori

Secondo Piano News non riceve finanziamenti pubblici come i grandi e piccoli media mainstream sovvenzionati a pioggia dallo Stato. Pertanto chiediamo ai nostri lettori un contributo libero che può permetterci di continuare a offrire una informazione vera, libera e corretta.

SOSTIENI L'INFORMAZIONE INDIPENDENTE
 
SEGUICI SUI SOCIAL
Per ricevere gli aggiornamenti lascia un like sulla nuova pagina Fb. Iscriviti anche al Gruppo "Un Unico Copione Un'Unica Regia". Seguici pure su TELEGRAM 1 (La Verità Rende Liberi); e TELEGRAM 2  (Dino Granata), come su Twitter "X" SPN nonché su X (Dino Granata)

Una operazione contro le cosche mafiose del reggino è condotta dall’alba di stamane dalla Polizia di Stato, coordinata dalla Dda di Reggio Calabria. Gli agenti stanno eseguendo diversi provvedimenti restrittivi disposti dal giudice a carico di persone indiziate, a diverso titolo, di associazione mafiosa, estorsione, tentato omicidio, detenzione illegale di armi, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti e violenza privata. Oltre che in Italia, l’operazione sta interessando anche il territorio estero, dove risiedono alcuni degli indagati. L’indagine ha colpito presunti esponenti delle cosche del mandamento ionico reggino.

Sono 12 i provvedimenti restrittivi (8 in carcere e 4 agli arresti domiciliari) disposti da gip di Reggio Calabria su richiesta della Direzione distrettuale antimafia. I soggetti arrestati sono ritenuti affiliati alla Locale di Mammola, di cui è stata ricostruita tutta la catena di comando, ma anche le sue proiezioni in Lussemburgo, dove con il coordinamento di Eurojust e il supporto dell’Unità I-CAN del Servizio cooperazione internazionale di polizia, il fast team della Polizia nazionale sta eseguendo 3 delle 12 misure cautelari, per le quali è stato emesso un mandato di arresto europeo.

Secondo quanto ricostruito dalle indagini, gli indagati esercitavo sul territorio un asfissiante controllo criminale, imponendo il pagamento del pizzo agli imprenditori che eseguivano lavori pubblici nell’area di competenza. Tra le vittime delle richieste estorsive figurano anche i titolare delle giostre che vengono installate in occasione della festa patronale di San Nicodemo. L’operazione è stata convenzionalmente denominata Malea, dall’antico nome del piccolo centro ionico.