San Gregorio d’Ippona, spostato cannone puntato contro Chiesa. Polemiche

Carlomagno

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Può un cannone residuato bellico scatenare una polemica politica? È quanto sta avvenendo a San Gregorio d’Ippona, comune in provincia di Vibo Valentia, dove la minoranza consiliare ha criticato la decisione del sindaco Pasquale Farfaglia di spostare da piazza Duomo alla Villa comunale il cannone posto sul monumento ai Caduti delle due guerre mondiali.

Ma ciò che rende ancor più curiosa la vicenda sono le motivazioni messe nero su bianco nella delibera di Giunta: nella vecchia collocazione, infatti, il monumento era puntato verso la chiesa parrocchiale. “La casa di Dio, simbolo della comunità cristiana, luogo di preghiera, e pertanto la presenza di un residuato bellico davanti alla chiesa- é detto nell’atto amministrativo – non è di certo il posto ideale”.

Tuttavia, per la minoranza, «prescindendo dal fatto che noi tutti sicuramente siamo cresciuti con valori cattolici cristiani e lo siamo fortemente ancora oggi, la scelta appare inopportuna e indelicata da diversi punti di vista. Il primo sotto il profilo dell’autorità dell’atto: sarebbe stato più democratico portare tale scelta all’interno del Consiglio comunale che avrebbe potuto decidere rappresentando così la volontà dei cittadini tramite i suoi rappresentanti eletti e non per volontà di pochi”.

Secondo i consiglieri di minoranza, inoltre, “il cannone posto sopra il monumento sicuramente non rappresenta una minaccia all’edificio religioso, posto che lo stesso si trova in quella posizione da quasi 40 anni e non ha mai esploso un colpo.

Diversamente, sotto una diversa chiave di lettura, potrebbe essere interpretato come simbolo a difesa della nostra comunità e come ricordo solenne dei nostri concittadini che hanno dato la loro vita per la nostra patria e la nostra nazione. L’iniziativa della giunta, dunque, rappresenta un oltraggio alla memoria collettiva”. (ansa)