Uno speleologo italiano di 39 anni, Giancarlo Borgio, di Acqui Terme (Alessandria), è morto in una grotta che conduce alla sorgente Bossi ad Arogno, nel Canton Ticino, in Svizzera. L’incidente mentre l’uomo, appassionato di speologia subacquea, si trovava in compagnia di altre due persone, salvate dalle squadre di soccorso, a 70 metri di profondità. Non sono ancora chiare le dinamiche dell’incidente in cui ha perso la vita Giancarlo Borgio.
L’allarme era scattato attorno alle 15 di sabato 9 gennaio, quando tre esperti sub speleologi, uno svizzero e due italiani, si sono immersi nelle sue acque e hanno trovato difficoltà. Giancarlo Borgio, anche lui un speleosub esperto, sarebbe rimasto intrappolato all’interno della sorgente e per ritrovarlo è stato messo in atto il dispositivo di ricerca coordinato dalla Polizia cantonale.
LA SORGENTE BOSSI AD AROGNO
Si sono concluse invece positivamente stamani le operazioni di recupero di E.C., una donna speleologa che ieri pomeriggio si era infortunata in una grotta nei pressi di Serle, nel Bresciano.
I tecnici del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, con due medici specializzati in questi interventi, hanno portato la barella all’ingresso della grotta e preso in cura la donna in prima mattinata. I medici del CNSAS stanno ora valutando le condizioni della speleologa, che era rimasta in compagnia di un’amica che l’ha assistita, a una profondità di oltre 100 metri.