Ex Tribunale di Rossano, il Gav al senatore Morra: “Intervenga”

Carlomagno
Il senatore Nicola Morra
Il senatore Nicola Morra

“Chiediamo l’intervento del Senatore Morra sulla questione dell’ex tribunale di Rossano”. A chiederlo i componenti del Gruppo d’Azione per la Verità, all’indomani dell’inchiesta scoppiata all’interno del Comune di Cosenza e del Comune di Cassano, per situazioni differenti, su impulso del senatore Nicola Morra, si appellano al parlamentare M5S affinché intervenga sulla soppressione dell’ex Palazzo di Giustizia.

“Da una prima analisi – affermano i movimentisti – si può cogliere come il senatore Morra riesca ad incidere favorevolmente presso gli organismi competenti in materia di corruzione a tal punto da stimolare attività di indagine di un certo interesse. Il senatore Morra, tra l’altro, da noi incontrato casualmente nei pressi di Palazzo Madama a Roma nel corso dell’ultima manifestazione di protesta (maggio 2017), durante una interlocuzione con alcuni manifestanti dimostrava di conoscere nel dettaglio metodi e criteri altamente sospetti adottati nell’arco di tempo 2011/2012 circa l’avvenuta chiusura del tribunale di Rossano”.

“Spiace constatare – rileva il GaV – come alcuni senatori siano presi in considerazione dagli organi dello Stato, contrariamente ad altri che pure si sono resi protagonisti di denunce dai contenuti inquietanti. Come nel caso del Sen. Enrico Buemi, che sul “caso Rossano” ha in più circostanze denunciato l’esistenza di “carte false” e di relazioni alterate al fine di motivare l’accorpamento del tribunale di Rossano a Castrovillari. Denuncia caduta puntualmente nel vuoto”.

A proposito del tribunale di Castrovillari, a conferma delle tesi sostenute dal GaV nei dossier inviati a tutti gli organi dello Stato (presidente della Repubblica, Consiglio superiore della magistratura, presidente del Consiglio dei ministri, ministro della Giustizia, Corte costituzionale), si richiamano i risultati dei lavori di ricerca effettuati dal direttore del servizio di statistica ed analisi organizzativa del ministero della Giustizia che in materia di contenziosi (procedimenti civili) colloca l’attuale palazzo di giustizia agli ultimi posti della graduatoria nazionale. A dimostrazione – conclude la dota del GaV – di come la riforma del sistema giudiziario nel territorio si sia rivelata negli anni un vero e proprio fallimento”.