Grave errore di Salvini e Meloni il sostegno a Santelli

Avevano promesso la rivoluzione ma alla fine si sono (ri)fatti abbindolare da Berlusconi che della Calabria non si è mai preso cura. Sullo sfondo interessi inconfessabili. Occhiuto è stata la vittima sacrificale, ma era già tutto scritto

Carlomagno

Ai Lettori

Secondo Piano News non riceve finanziamenti pubblici come i grandi e piccoli media mainstream sovvenzionati a pioggia dallo Stato. Pertanto chiediamo ai nostri lettori un contributo libero che può permetterci di continuare a offrire una informazione vera, libera e corretta.

SOSTIENI L'INFORMAZIONE INDIPENDENTE
 
SEGUICI SUI SOCIAL
Per ricevere gli aggiornamenti lascia un like sulla nuova pagina Fb. Iscriviti anche al Gruppo "Un Unico Copione Un'Unica Regia". Seguici pure su TELEGRAM 1 (La Verità Rende Liberi); e TELEGRAM 2  (Dino Granata), come su Twitter "X" SPN nonché su X (Dino Granata)

La Lega di Salvini e Fratelli d’Italia della Meloni l’hanno fatta grossa. In Calabria invece di scegliere un candidato di “superamento” a Mario Occhiuto, sindaco di Cosenza escluso nella corsa alla Cittadella per gli incomprensibili veti dei leghisti Matteo Salvini e Cristian Invernizzi (commissario bergamasco calato a queste latitudini non si sa a fare cosa), hanno deciso per ripartizioni interne di appoggiare la candidata di Forza Italia Jole Santelli, fino a ieri vicesindaco di Occhiuto, donna “invecchiata” in politica insieme a Berlusconi (è sulla scena sin dal ’94), col risultato che il Centrodestra a gennaio 2020 correrà ancora diviso (il sindaco farà infatti sue liste) e ripeterà probabilmente lo stesso errore del 2014, quando a coalizione divisa – sempre per responsabilità di Berlusconi, che della Calabria se ne è sempre lavato le mani -, contro l’allora debolissimo Oliverio mandarono al massacro l’attuale parlamentare di Fratelli d’Italia Wanda Ferro, falsamente appoggiata da un pugnetto di omunicoli politici che in giochini di palazzo bipartisan, in una notte pre-elettorale cambiarono addirittura la legge elettorale con cui venne deciso che al secondo arrivato dopo il governatore eletto non dovesse toccare il seggio in Consiglio. Roba da pazzi. Sembra uno scherzo, eppure è accaduto davvero in Calabria.

Dopo anni di battaglie giudiziarie Ferro la spuntò ed entrò in consiglio, ma l’impasto con il quale oggi la coalizione cosiddetta del Centrodestra si ripresenta apparentemente compatta, plaudente alla Santelli come ieri ad altri trogloditi della politica calabrese e romana, è sempre lo stesso se non peggio di allora, tra “nani” nei mulini fatiscenti che mescolano farine marce e nauseabonde.

Salvini, che già ad Agosto commise l’errore politico più folle che un politico possa commettere, cioè provocare la caduta del governo di cui era leader e favorire l’ascesa al potere della sinistra renziana e zingarettiana, oggi ci ha riprovato, riuscendoci. Però!
Ci è o ci fa, è la domanda che si pongono in molti?

Il “capitano”, come lo chiamano i suoi, con l’intesa da strapazzo siglata con Berlusconi si appresterebbe a “regalare” di fatto, (a meno di qualche passo falso a sinistra),  diverse regioni al Pd: dalla Calabria alla Puglia, dalla Campania alle Marche e via così, senza contare che né più lui né il suo Carroccio hanno il vento in poppa, per cui è a rischio anche la Borgonzoni in Emilia-Romagna: Bonaccini vola più alto, almeno negli umori, oltre che nei sondaggi. Non c’è bisogno di essere “sardine” per fiutare le opinioni e le impressioni dei cittadini, o di quelli che definiamo il Popolo.

A Cosenza nel comizio al Morelli il leader della Lega disse che per il candidato alla regione bisognava “guardare avanti”, ribadendo il veto a Occhiuto; osservò che c’era bisogno di “cambiamento”, di “un rinnovamento radicale”, salvo poi tornare a un quarto di secolo fa, accettando l’indicazione azzurra di Jole Santelli, che è certamente una elegante signora, ma che è stata vicesindaco di Occhiuto, “corresponsabile” dunque del dissesto finanziario di Cosenza per cui il sindaco viene escluso dalla corsa, oltre ai suoi problemi giudiziari, diceva il leader. Gli stessi problemi che ha lui, per esempio, indagato da più parti.
Quindi? E quindi sembra una manovra premeditata e concordata per far fuori il primo cittadino di Cosenza. Dai, si nota a km di distanza!

Inoltre, in tanti anni di politica attiva la Santelli, donna baciata dal sole e dalla fortuna, non solo non ha mai preso un voto in vita sua (quasi sempre eletta in listini bloccati) ma, cosa più importante, è che in diverse legislature in parlamento non ha mai prodotto alcunché in favore della Calabria. Niente, zero assoluto. L’unico suo passepartout in politica è essere fedele amica di Silvio e organica al suo cerchio magico.

Per concludere penso abbia ragione Mario Occhiuto quando sostiene che è stato vittima di poteri forti e magari di una miriade di interessi inconfessabili. E questo lo dico non perché faccia parte del suo cerchio magico, anzi. La Calabria è una grande fogna, e per ripulirla non sono sufficienti diecimila maxi inchieste di Gratteri. Credo che per la rinascita ci vogliano solo poteri speciali adottati in modo militare.

Dino Granata