L’alto astensionismo delle elezioni europee apre a “una riflessione sul ruolo dell’Europa, perché il tema dell’affluenza bassa non è solo in Italia ma in tutto il Continente. E’ il segno che l’Europa viene percepita come distante e di come abbia fatto politiche non condivise dai cittadini e si vede dal fatto che le forze alternative alla sinistra crescono in tutta Europa”. (L’astensione in Italia è il “primo partito” assoluto con il 50,5%, ndr).
Così la premier Giorgia Meloni ospite di Rtl 102.5. Sottolineando il buon risultato del partito dei conservatori in Europa, ha aggiunto: “Questo è un richiamo a politiche più pragmatiche meno ideologiche e in alcuni casi folli, ad esempio sul green deal”, aggiungendo che “serve un’Europa più capace di ascoltare i cittadini e meno invadente sulla vita delle persone”.
“E’ un risultato che non era scontato, penso sia un risultato clamoroso, molto importante politicamente, commovente personalmente”. E ha aggiunto: “Penso che sia chiaro come in Europa tutti i partiti di governo, in una fase così difficile, abbiano sofferto e che in Italia siamo in controtendenza con un risultato di FdI che cresce in modo significativo e, riguardo alla maggioranza, con tutti i partiti che crescono. Voglio fare i miei complimenti a Forza Italia e Lega”, ribadendo che la maggioranza che sostiene il governo “esce più forte e più coesa, abbiamo dimostrato che tutti i partiti possono crescere insieme”.
“E’ presto per dare una risposta, stiamo ancora raccogliendo i dati per capire le possibili maggioranze. Da un lato una parte dei partiti che l’hanno sostenuta che tiene bene, ma crescono anche i partiti che non l’hanno sostenuta”, ha detto Meloni rispondendo ad una domanda su una eventuale conferma per il secondo mandato di Ursula von der Leyen alla guida della Commissione europea.