I trafficanti di esseri umani hanno incassato qualche milione di dollari per la traversata del barcone dalla Turchia fino alle coste calabresi, dov’è poi tragicamente naufragato con un bilancio di oltre sessanta vittime al largo di Steccato di Cutro, nel crotonese.
Il calcolo è stato fatto al ribasso, tenendo conto del numero stimato di 180 migranti presi a bordo per cinque, seimila dollari a testa, bambini compresi. Secondo testimonianze di superstiti, tuttavia le persone a bordo potevano essere anche 250. Difficile fare una stima precisa. La somma citata è anch’essa al ribasso, poiché la traversata secondo alcune dichiarazioni rese in precedenza, potrebbe costare fino a nove, 10mila dollari a cranio, che potrebbe significare un introito di oltre due milioni e mezzo di dollari.
La spietata e criminale organizzazione degli scafisti, in questo caso, anche a fronte di un grosso profitto, non ha fornito neanche i giubbotti di salvataggio ai migranti sul peschereccio naufragato.
Dalle immagini diffuse, se ne nota appena qualcuno sulla spiaggia. Segno che ce n’erano pochi e comunque non per tutti. Appare evidente che le persone morte annegate non indossavano i salvagente, altrimenti – anche con il mare mosso -, avrebbero potuto mettersi in salvo.