‘Ndrangheta, blitz contro i clan Commiso e Cataldo: 28 arresti

Scattata nella notte l'operazione "Arma Cunctis". Gli indagati avrebbero avuto la capacità di gestire il traffico di centinaia di armi per i due clan

Carlomagno

Polizia blitz notteÈ in corso dalle prime ore di questa mattina una vasta operazione della Polizia di Stato, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, finalizzata all’esecuzione di 36 provvedimenti di custodia cautelare (15 in carcere, 13 agli arresti domiciliari e 8 di obblighi di firma) nei confronti di altrettanti soggetti, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico di armi clandestine collegata e funzionale alle attività della ‘ndrangheta; associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti; nonché di un’ampia gamma di delitti in materia di detenzione e porto illegale di armi clandestine, fra cui pistole, fucili mitragliatori e armi da guerra con relativo munizionamento, e di coltivazione di numerose piantagioni di canapa indiana e cessione di droga, prevalentemente hashish e marijuana.

“Arma Cunctis” è il nome che gli investigatori della Polizia hanno dato all’operazione. L’inchiesta della Dda reggina ha consentito di individuare l’assetto organizzativo e l’operatività di una struttura criminale – cui farebbero parte Bruno Filippone e Francesco Filippone, ritenuti vicini alla cosca Commisso di Siderno, e Domenico Zucco e Giuseppe Zucco classe 1961, considerati appartenenti alla cosca Cataldo di Locri – che gestiva nell’area della Locride e in altre parti della provincia di Reggio Calabria un impressionante traffico di armi clandestine.

Ricostruiti i ruoli degli indagati all’interno della compagine criminale (Antonio Lizzi, Giuseppe Arilli e Bruno Filippone ritenuti al vertice del sodalizio; Maurizio Napoli e Giorgio Timpano in posizione apicale con il ruolo di stabili fornitori; altri indagati in posizione subordinata, in qualità di collaboratori, corrieri, intermediari tra venditori e acquirenti).

Nel corso delle attività investigative e perquisizioni sono stati sequestrati fucili e pistole con numeri di matricola cancellati. L’inchiesta svela come gli indagati avrebbero avuto la capacità di gestire il traffico di centinaia di armi micidiali di ogni genere e calibro, fra cui i famigerati fucili mitragliatori AK 47 Kalashnikov, pistole calibro 9 luger, Walter PPK, cal. 44 magnum.

I particolari dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle ore 11 di stamane presso la Sala Convegni della Questura di Reggio Calabria.