Agenti della Divisione Anticrimine della Questura di Reggio Calabria hanno eseguito ieri, nella città di Reggio Calabria, un provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca emesso, ai sensi della normativa antimafia, dal Tribunale di Reggio Calabria – Sezione Misure di Prevenzione -, su proposta formulata congiuntamente dalla locale Procura della Repubblica e dal Questore di Reggio Calabria.
Il provvedimento ha interessato in particolare una Società attiva nella produzione di cemento, calcestruzzo e frantumazione di inerti, riferibile ad un imprenditore reggino attivo nel settore dell’edilizia e, in particolare, nella costruzione di edifici residenziali e non residenziali.
L’uimo era stato arrestato il 13.10.23 in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Reggio Calabria nell’ambito dell’Operazione cosiddetta “ATTO QUARTO”.
Come è emerso dall’ordinanza, il proposto sarebbe imprenditore di riferimento della cosca “LIBRI” e all’esito del procedimento di primo grado è stato condannato alla pena di 10 anni e 8 mesi di reclusione.
Le risultanze investigative avrebbero documentato le modalità estorsive con cui i “LIBRI” imponevano agli operatori edili della zona di avvalersi per le forniture di cemento dalla società oggi sequestrata, costituita negli anni con capitale sociale dei figli dell’imprenditore.
Le odierne indagini patrimoniali – spiega una nota – hanno consentito di raccogliere rilevanti elementi indiziari volti a dimostrare come l’imprenditore in questione, “garantiva l’infiltrazione della cosca “LIBRI” in tale nevralgico settore imprenditoriale, assicurando al sodalizio il versamento di quote dei ricavi ottenuti oltre all’assunzione di personale segnalato dai suoi rappresentanti apicali, nonché forniva un contributo per il sostentamento ed il pagamento delle spese legali in favore degli accoscati detenuti, ottenendo, in cambio, un concreto e dirimente appoggio imprenditoriale”.
Accogliendo la proposta formulata congiuntamente dal Procuratore della Repubblica e dal Questore di Reggio Calabria, il Tribunale di Reggio Calabria – Sezione delle Misure di Prevenzione di Reggio Calabria -, ha disposto il sequestro del patrimonio, per un ammontare complessivo di 3.500.000 euro, così composto:
Una Società a r.l., comprensiva delle quote sociali e del patrimonio aziendale della stessa, costituito da un vasto appezzamento di terreno, sede dell’impianto di calcestruzzo;
32 veicoli industriali; 4 appezzamenti di terreno; un immobile a piano terra;
Infine somma di denaro e assegni circolari per un ammontare di oltre 423 mila euro.