Omicidio Barbieri, ha preso il via oggi, martedì 4 maggio, il giudizio di secondo grado, dinanzi alla Prima Sezione della Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro, per il 28enne Cristian Filadoro e il 34enne Vincenzo Fornataro. I due erano stati condannati in primo grado rispettivamente a 30 anni e 16 anni dal Gip del Tribunale di Castrovillari all’esito del processo celebrato con la formula del rito abbreviato per l’omicidio di Antonio Barbieri, il giovane ucciso a Rossano nel gennaio 2019, di fronte alla panetteria dove lavorava la sua ex fidanzata.
Entrambi detenuti, i due imputati hanno presenziato in video collegamento all’udienza, rinviata a oggi dallo scorso 26 gennaio. Le difese di Filadoro e Fornataro hanno avanzato la richiesta di rinnovo dell’istruttoria in appello e di un esperimento giudiziale, chiedendo inoltre di sentire nuovamente un teste e di analizzare dei reperti.
Sia il Procuratore Generale che i difensori delle parti civili costituite si sono opposti a tali richieste, che la Corte ha poi rigettato. L’udienza è stata quindi aggiornata al prossimo 22 giugno per l’acquisizione di tabulati, disposta d’ufficio dalla Corte, per la requisitoria del procuratore generale e per le prime discussioni delle parti.
Le parti civili sono difese dagli avvocati Ettore Zagarese, Francesco Nicoletti, Giusy Acri, Emanuele Sapia, Nicoletta Bauleo, Maria Teresa Zagarese.
Il giovane Antonio Barbieri, rinvenuto gravemente ferito il 12 gennaio 2019 all’interno di una Mercedes in via Bruno Buozzi allo scalo di Rossano, morì quattro giorni dopo presso l’ospedale civile dell’Annunziata di Cosenza.
Il personale del Commissariato di Polizia di Corigliano Rossano, che condusse le indagini coordinate dal Pm Tedeschi, individuò immediatamente il motivo passionale e diede corso a serrate attività investigative stringendo il cerchio attorno agli imputati nel giro di pochi giorni.
Per come statuito dalla sentenza di primo grado, emessa nel febbraio 2020, l’esecutore materiale sarebbe stato Cristian Filadoro (difeso in Appello dagli avvocati Giuseppe Bruno e Luca Marafioti) condannato a 30 anni di reclusione, mentre concorrente – secondo la forma del concorso anomalo – nella commissione del grave gesto di sangue sarebbe stato Vincenzo Fornataro (difeso dall’avvocato Massimo Ruffo) condannato alla pena di 16 anni di carcere, per aver, quella sera, accompagnato con la propria macchina Filadoro dall’area urbana di Corigliano all’area urbana di Rossano.