Svolta nelle indagini sull’omicidio di Antonio Barbieri. Nella notte la Polizia ha fermato due persone accusate dell’omicidio del ventiseienne ferito a colpi di pistola in un agguato compiuto la sera del 12 gennaio 2019, a Rossano scalo, e morto due giorni fa all’ospedale di Cosenza.
Si tratta di Cristian Filadoro, di 27 anni, e Vincenzo Fornataro, di 33, entrambi di Corigliano. Il primo ha precedenti per estorsione, spaccio di droga e rapina, il secondo per furto e spaccio di droga.
I magistrati della Procura di Castrovillari guidati da Eugenio Facciolla hanno a lungo interrogato i due che alla fine hanno confessato e quindi sottoposte a fermo dagli agenti del commissariato di Corigliano-Rossano e condotte in carcere. L’accusa è omicidio volontario in concorso e, per il solo Filadoro, ritenuto l’esecutore materiale, anche detenzione e porto abusivo di armi. Sono ancora in corso indagini per accertare eventuali ruoli di altre persone.
Il movente passionale: Barbieri avrebbe tentato di rimettersi insieme alla ex ragazza, attuale compagna del presunto killer
Il movente è passionale. Secondo quanto ricostruito Barbieri, sceso per le festività natalizie in Calabria dalla Germania, quella sera si era recato in via Bruno Buozzi nella panetteria dove lavorava la sua ex fidanzata, attuale compagna di Filadoro, e avrebbe espresso la volontà di rimettersi insieme a lei.
La donna avrebbe respinto con forza le nuove avance dicendogli di lasciarla perdere perché stava bene con il nuovo partner, ma anche perché sapeva di una relazione che Barbieri aveva intanto allacciato con un’altra donna.
All’insistenza di Barbieri, ancora innamoratissimo di lei, ne è scaturita un’accesa discussione al culmine della quale la ragazza, stanca delle pressioni sentimentali, si è decisa a telefonare a Filadoro raccontandogli del “tumultuoso” incontro con l’ex ragazzo.
Filadoro allora chiama il suo amico Fornataro e con la macchina di quest’ultimo si recano insieme nei pressi dell’esercizio per regolare i conti con Barbieri: l’affronto era per lui insopportabile. I due troveranno la Mercedes nera del ventiseienne parcheggiata di fronte la panetteria con lui ancora dentro, in procinto di andare via.
E’ a quel punto, secondo quanto emerso dalle indagini della Polizia, che Filadoro, forse dopo un violento alterco con la vittima, estrae la pistola 7,65 illegalmente detenuta ed esplode a bruciapelo due colpi di pistola che centrano il rivale in amore alla testa.
L’uomo, gravemente ferito, si accascia in auto col capo riverso in una pozza di sangue, mentre i due si danno alla fuga, credendo evidentemente che non fossero presenti impianti di videosorveglianza. Saranno però proprio le telecamere presenti in zona, attentamente visionate dalla Polizia, a immortalare l’auto di Fornataro con accanto il presunto omicida mentre sfreccia via dalla scena del crimine.
Fondamentali per le indagini, oltre le riprese dei circuiti, le analisi dei tabulati, i contatti social e le testimonianze di molte persone, tra residenti, amici e conoscenti, che hanno sfilato nel commissariato di Rossano guidato dal dirigente di Polizia Giuseppe Massaro, raccontando frammenti che gli agenti hanno ricomposto in un puzzle da cui è emersa chiara la dinamica dell’omicidio con sullo sfondo la passione e l’amore per una bella donna.