Tre persone di Crotone sono state arrestate, in due operazioni, dalla Squadra volante della Questura pitagorica per i reati, a vario titolo, di minacce, lesioni, resistenza a pubblico ufficiale e interruzione di pubblico servizio. Nella prima attività sono stati arrestati padre e figlio, P. C., di 47 anni, e C. G. C., (25). Nel secondo S. P., di 39 anni.
Ieri pomeriggio gli agenti sono intervenuti in via Gioacchino da Fiore per la segnalazione della presenza di due soggetti, individuati poi in padre e figlio, in evidente stato di agitazione, giunti allo scontro fisico.
Gli agenti, in considerazione anche del luogo pubblico in cui si consumava la lite, hanno cercato di sedare gli animi ma di contro hanno subito l’ira dei due, i quali si scagliavano contro l’equipaggio ponendo in essere, entrambi, una condotta minacciosa e di resistenza. Alla luce della condotta sono scattate le manette ai polsi dei due litiganti.
Dell’avvenuto arresto e delle attività compiute, è stata data notizia al pm di turno presso la Procura che disponeva la permanenza nelle proprie abitazioni dei due congiunti, per la successiva celebrazione, nella giornata odierna, dell’udienza di convalida.
Il più giovane degli arrestati è stato inoltre denunciato per il reato di resistenza e minacce a pubblico ufficiale e rifiuto di fornire le proprie generalità. Inoltre è stato segnalato alla prefettura in quanto assuntore di sostanze stupefacenti dopo essere stato trovato in possesso di un grammo di “erba”.
Infine, nella serata di ieri, a seguito di intervento presso il locale ospedale civile, i poliziotti hanno arrestato P. S., per il reato di lesioni a pubblico ufficiale ed interruzione di pubblico servizio.
In particolare, il soggetto, trasportato presso l’ospedale civile a seguito di incidente stradale, dava in escandescenza provocando panico e confusione tra il personale sanitario e, successivamente, colpiva un operatore di Polizia al volto con un pugno, provocandogli lesioni giudicate guaribili in 10 giorni.
Gli operatori di Polizia intervenuti tempestivamente procedevano all’arresto del reo e l’autorità giudiziaria competente ne disponeva la sottoposizione agli arresti domiciliari.