Con il volto travisato e armato di pistola minacciò e rapinò, insieme a un complice, la figlia di un imprenditore edile a Cosenza, mentre stava per recarsi in banca a versare gli incassi dell’attività. Il fatto è avvenuto a novembre dello scorso anno.
A poco meno di due mesi dal fatto, gli agenti della Squadra mobile della questura bruzia, guidati da Fabio Catalano, hanno individuato e arrestato i presunti responsabili traducendoli in carcere su ordine del gip. Si tratta di due uomini di Cerisano, Carmelo Ritacco, di 47 anni, e Giovanni Presta di 53, entrambi con precedenti.
Era lunedì 18 novembre quando la vittima stava per recarsi presso la banca Intesa San Paolo di Corso Mazzini per versare il denaro incassato nel fine settimana. L’azione, fulminea, è avvenuta in quella fase, prima che la vittima potesse entrare nell’istituto: all’improvviso spunta una moto guidata da Presta, mentre Ritacco, – secondo le indagini – che era dietro, è sceso e ha puntato l’arma al volto della signora, facendosi consegnare la borsa all’interno della quale c’era qualche migliaio di euro. I due si sono poi dileguati tra le traverse adiacenti facendo perdere le proprie tracce.
Scattate le indagini, gli agenti della Mobile, coordinati dalla Procura, hanno ascoltato testimoni e visionato le immagini degli impianti di video sorveglianza risalendo ai due uomini arrestati oggi. Dopo le formalità di rito per Ritacco e Presta si sono aperte le porte della casa circondariale di Viale Mancini a Cosenza. Dovranno rispondere di rapina e porto abusivo di arma. Il provvedimento è stato emesso dal giudice per le indagini preliminari su richiesta dei sostituti guidati dal procuratore capo Mario Spagnuolo.
La vittima e la sorella, figlie dell’imprenditore, nei mesi scorsi erano state nel mirino di rapinatori, che con modalità differenti, avevano sempre agito mentre le donne erano in procinto di andare a versare in banca.