Armati si erano appostati nei pressi di una banca per rapinare due Guardie giurate intente a prelevare somme di denaro dal caveau. Usciti i vigilantes, i malviventi sotto la minaccia delle armi riuscirono ad aggredire e a immobilizzare uno dei metronotte, prendendogli un bussolotto contenente circa 60mila euro e a sfilargli la pistola d’ordinanza per poi dileguarsi. Il fatto era successo nella centrale via Miraglia, a Reggio Calabria, il 13 settembre 2022.
A distanza di un anno la Polizia di Stato reggina ha arrestato i presunti autori della rapina, tre persone già note alle forze dell’ordine, di cui due autori materiali e una “vedetta”, finiti in carcere per ordine del giudice del tribunale in riva allo Stretto. Si tratta di Francesco Pellizzeri di 50 anni, residente a Rosarno; Francescantonio Sabato, di 44 e Giuseppe Alvaro, di 26 anni, questi ultimi due entrambi di Sinopoli.
Stando a quanto ricostruito dalla Polizia, le cui indagini sono state coordinate dalla Procura di Reggio, i presunti rapinatori avevano atteso l’arrivo del furgone blindato dell’agenzia di sicurezza davanti al Banco di Napoli, e, dopo aver notato l’ingresso delle Guardie giurate all’interno della banca, si erano appostati all’interno del locale bancomat, simulando un’operazione all’ATM.
Il video della rapina
Quindi attesero l’uscita dal caveau della Guardia giurata che portava con sé il denaro contante, e dopo averla immobilizzata gli sottrassero il denaro e la pistola d’ordinanza, dandosi alla fuga, nonostante il tentativo di inseguimento degli stessi vigilantes.
La rapina fu consumata proprio all’interno della sala dei bancomat, coi due esecutori semi travisati con un cappellino che evidentemente pensavano di “sfuggire” agli occhi elettronici delle telecamere. Non sono però sfuggiti agli agenti della Squadra mobile che per mesi hanno esaminato tutti i frame delle telecamere interne, esterne e cittadine, nonché vagliato intercettazioni e posto in essere altre osservazioni, riuscendo a risalire ai presunti autori del colpo.
Il loro complice è finito pure in cella. Egli, secondo l’accusa, pur non avendo partecipato materialmente all’aggressione alla guardia giurata, aveva favorito la commissione della rapina svolgendo il ruolo di “palo” ed agevolando la fuga di uno dei complici.