REGGIO CALABRIA – “Questa riforma permette al Paese di superare 30 anni di immobilismo, di palude, di paralisi. Questa riforma la volevano tutti, i politici cercano di vendercela da tanti anni”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Matteo Renzi, parlando venerdì 2 dicembre a Reggio Calabria nella tappa di chiusura in Calabria. Il premier concluderà questa lunga campagna referendaria a Firenze, la sua città.
Il premier ha elencato i diversi tentativi di riforma, dal decalogo Spadolini del 1982 alla Bicamerale presieduta da Massimo D’Alema, fino alla riforma Berlusconi. Riguardo a quest’ultima, Renzi ha osservato: “In quella riforma c’era scritto che il presidente del Consiglio poteva sciogliere le Camere! Io non posso nemmeno cambiare un ministro e Berlusconi mi accusa di voler essere un uomo solo al comando!”.
Renzi ha fatto un riferimento alle vicende che lo hanno portato al timone del Governo e ai tentativi dell’allora presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, di stimolare il Parlamento a fare le riforme durante il suo primo settennato: “Io – ha detto – non penso di essere stato la prima scelta; anzi, secondo me Napolitano avrà pensato: “Mah, proviamo anche ‘sto Renzi, ormai già che ci siamo proviamo così”.
“È andata così – ha aggiunto – la situazione era totalmente bloccata e noi abbiamo fatto le riforme costituzionali perché queste riforme erano quelle che la politica da sempre diceva che servivano”.