A Reggio Calabria, i Carabinieri del Comando Provinciale hanno eseguito un’ordinanza in carcere, emessa dal giudice del Tribunale di Reggio Calabria nei confronti di un 53enne del posto, Antonio Cuzzocrea.
L’uomo è ritenuto responsabile dell’omicidio perpetrato ai danni del cugino, Francesco Cuzzocrea, detto Nicola, che la sera del 20 ottobre 2019 venne ucciso mediante l’esplosione di diversi colpi d’arma da fuoco mentre era intento a manovrare l’impianto di irrigazione posto sul terreno di sua proprietà, in prossimità della propria abitazione della frazione Rosario Valanidi di Reggio Calabria.
Erano le 19:15 circa quando veniva rinvenuto il corpo senza vita di Francesco Cuzzocrea, riverso per terra all’interno dell’agrumeto di proprietà del padre sito nella frazione Rosario Valanidi località Candico, una zona agricola piuttosto isolata e disabitata ubicata nell’area a sud-est del Comune di Reggio Calabria, a qualche centinaio di metri di distanza dall’abitazione della vittima. A seguire la segnalazione dei familiari della vittima ai Carabinieri e le prime attività di indagine compiute sin nell’immediatezza da qualificato personale della locale Sezione Investigazioni Scientifiche.
Gli esiti sin qui emersi nel procedimento traggono fondamento nella compiuta e approfondita attività di indagine condotta dai militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale reggino, avviata a partire dalla sera del compimento dello scellerato evento criminoso.
Fino ad ora, fondamentali si sono rilevate le iniziali attività di sopralluogo, l’acquisizione di molteplici dichiarazioni assunte da persone informate sui fatti e dallo stesso indagato, l’acquisizione e l’esame delle immagini estrapolate da sistemi di videosorveglianza, le attività tecniche di intercettazione telefonica ed ambientale e gli accertamenti tecnici balistici da parte del RIS. Il compendio probatorio, sottoposto a puntuale e costante comparazione tra le variegate fonti, nonché l’individuazione dei possibili “moventi” dell’omicidio hanno, in primo luogo, consentito di ricostruire le varie fasi del delitto e, quindi, di identificarne con qualificata probabilità il responsabile nell’odierno destinatario della misura cautelare.
Il quadro indiziario, rassegnato alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, diretta dal Procuratore Giovanni Bombardieri, ha permesso quindi di raccogliere un dettagliato scenario probatorio a carico del presunto responsabile oltre che di stabilirne con tutta probabilità una situazione di risalente e aspra contrapposizione, dovuta a ragioni personali, familiari ed economiche, tra l’indagato e la vittima che, seppur in una prospettiva di inconcepibile escalation, ha evidentemente portato l’odierno arrestato ad un gesto così estremo e definitivo come l’uccisione del cugino.