Viadotto Cannavino, Anas: “Relazioni già inviate a Prefettura”. Che tace

Carlomagno
L'inviato di Striscia la Notizia sul viadotto Cannavino a Celico
L’inviato di Striscia la Notizia sul viadotto Cannavino a Celico

Quell’avallamento sul viadotto Cannavino, sulla statale 107 “Silana Crotonese”, a Celico, ha sempre fatto paura ed è tornato a impressionare gli automobilisti che la percorrono. Nei giorni scorsi, i timori si sono acuiti a seguito del crollo improvviso di una rampa provinciale a Lecco. L’Anas aveva rassicurato che la struttura era stabile ma, tuttavia, per dare una minore “percezione negativa” del pericolo si era detta disponibile ad avviare dei lavori di rifacimento del manto stradale.

I media locali si sono ampiamente occupati di questa storia – che dura da almeno 15 anni – i quali hanno evidenziato la poca trasparenza dell’Anas circa la pubblicazione di una relazione tecnica sul viadotto. Anche il programma satirico Striscia la Notizia si è occupato del caso. Il capo della Protezione civile calabrese, Carlo Tansi, nell’intervista ha affermato di aver scritto ad Anas, ma che ancora attende risposta. Però gli enti competenti, Prefettura compresa, sapevano, perché le carte, come dice Anas, gliele aveva inviate già lo scorso settembre.

L’Anas, già venerdì 4 novembre ha pubblicato sul suo sito due relazioni tecniche di un noto docente all’Università di Bari, incaricato di redigerle al fine di fare chiarezza sulla stabilità del ponte. Una risale al 2012, l’altra al 2016. L’ultima redatta, dice l’ente guidato da Gianni Vittorio Armani, “è stata regolarmente inviata agli Enti competenti per territorio”, cioè ai comuni interessati, Provincia di Cosenza, Regione Calabria e Protezione civile.

“In riferimento a notizie diffuse da alcuni organi di stampa – scrive Anas – e relative alla mancata diffusione delle relazione tecniche redatte nel 2012 e nel 2016 dall’Ingegnere Pietro Monaco, docente dell’Università di Bari, incaricato per la consulenza tecnica specialistica e per la verifica statica e dinamica del viadotto Cannavino, Anas precisa che nell’intero percorso di verifiche e monitoraggi sull’opera d’arte è stata adottata sempre la massima trasparenza e l’intera documentazione è stata regolarmente inviata lo scorso 9 settembre alla Prefettura di Cosenza e agli altri Enti competenti per territorio”.

La domanda sorge spontanea: Come mai la Prefettura di Cosenza e gli altri enti competenti non hanno mai reso noto di avere in mano le carte, pur leggendo nelle rassegne gli interrogativi legittimi sollevati dai media cosentini e calabresi? Bastava dire: “La documentazione l’abbiamo in mano noi”.

Anas – prosegue la nota – precisa che “proprio per garantire il massimo della trasparenza, ha pubblicato sul proprio sito aziendale entrambe le relazioni del prof. Monaco”. L’ente “ribadisce che dagli esiti delle verifiche tecniche condotte, si è dimostrato che le contropendenze rilevate (avvallamenti della pavimentazione stradale) erano riconducibili ad effetti indotti dalla viscosità del calcestruzzo e che l’opera risulta conforme non solo alla normativa vigente all’epoca della costruzione, ma anche alla recente normativa del 14/1/2008 per la parte applicabile (che prende a riferimento sollecitazioni più gravose rispetto a quelle della precedente normativa). Tradotto, il ponte è stabile.

Dalle riprese effettuate dagli operatori di Striscia la Notizia, viene tuttavia evidenziato che il viadotto appare deformato e che da sotto si vede un’ampia fessura. Si è proprio sicuri che il ponte sia stabile e che l’avvallamento sia dovuto alla viscosità del calcestruzzo?