Un calabrese di 42 anni, Consolato Ingenuo, originario di San Nicola da Crissa, in provincia di Vibo Valentia, da anni trapiantato in Emilia Romagna, è stato trovato senza vita ieri pomeriggio nel Bolognese.
Si tratta di omicidio per cui i carabinieri, su mandato della procura di Bologna, dopo serrate indagini, hanno fermato due persone straniere. Si tratta di un serbo di 34 anni e un rumeno di 50, di cui al momento non si conoscono le generalità. I due sono accusati di omicidio e occultamento di cadavere.
Secondo quanto ricostruito, i presunti assassini hanno trascorso l’ultima sera insieme alla vittima in un locale, quando sarebbe scoppiata una lite e i due lo avrebbero ammazzato di botte, caricato nel bagagliaio di una Golf e infine gettato in una scarpata.
Dell’uomo, operaio, si erano perse le tracce da lunedì sera e a dare l’allarme erano stati l’ex moglie e il fratello di Consolato Ingenuo.
Fondamentale per le indagini il ritrovamento di un’auto, martedì mattina, a qualche centinaio di metri di distanza da dove si trovava il cadavere, rinvenuto ieri pomeriggio in un dirupo nei pressi della strada provinciale 26, tra Ceriglio e Tolè, frazioni di Vergato (Bologna)
La vettura, da accertamenti, è risultata essere in uso al 34enne serbo e presentava ammaccamenti per un presunto incidente. Tuttavia sono state scoperte diverse tracce ematiche nel bagagliaio.
Il serbo per giustificarsi avrebbe dichiarato che aveva investito un animale. Ma non è bastato. Dagli esami sarebbe risultato che il sangue su diverse parti dell’auto appartiene a Ingenuo.
Dall’autopsia emergeranno dettagli precisi, ma stando a quanto trapela la vittima dopo essere stata pestata a morte sarebbe stata caricata nel bagagliaio della Golf e infine gettata nel dirupo dell’Appennino.