Petilia, tenta di uccidere rivale in amore. Arrestato 26enne

Carlomagno

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Petilia, tenta di uccidere rivale in amore. Arrestato Salvatore Rizzuti
Il presunto autore del tentato omicidio, Salvatore Rizzuti

Sono passionali i motivi che avrebbero spinto un 26enne di Petilia Policastro ad accoltellare un 28enne due settimane addietro. I Carabinieri della compagnia di Petilia Policastro hanno arrestato Salvatore Rizzuti, con l’accusa di tentato omicidio.

I fatti risalgono a venerdì 10 giugno. Rizzuti avrebbe accoltellato un altro giovane del posto, Luigi Antonio Garofalo, 28 anni, procurandogli diverse ferite. Il tutto sarebbe scaturito da motivazioni di carattere sentimentale.

La vittima, studente universitario, che attualmente vive a Rende, era tornata in paese per stare con la famiglia e con gli amici d’infanzia per il week end. I due avrebbero avuto discussioni scaturite dalla contesa della stessa donna.

Il giorno del tentato omicidio, dopo un primo scontro verbale, verificatosi nella centralissima piazza San Francesco di Petilia Policastro,Salvatore Rizzuti sarebbe entrato nel bar di proprietà del padre con un grosso coltello da cucina seguendo la vittima, che intanto era salita a bordo della sua autovettura, e avrebbe tentato di ucciderla, cercando dapprima di affondare la lama nella gola, ferendo il rivale al viso ed alle mani, e poi gli avrebbe inferto tre fendenti al torace.

Nonostante ciò il ferito era riuscito ad ingranare la marcia e a fuggire. Il giovane è ora all’ospedale “Pugliese” di Catanzaro, dove è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico al polmone. Tuttora e ricoverato nella struttura ospedaliera catanzarese in prognosi riservata.

Le indagini, partite immediatamente dopo i fatti, si sono svolte – sottolineano gli inquirenti – in un clima di completa omertà tanto che sarebbero state addirittura cancellate delle immagini da un sistema di videosorveglianza privato che avrebbero ripreso l’accaduto. La stessa vittima, per più di una settimana avrebbe assunto un atteggiamento reticente, denunciando il fatto solo dopo che i militari avevano già raccolto gravi indizi nei confronti del presunto aggressore, Salvatore Rizzuti. L’indagato è stato posto ai domiciliari.