27 Aprile 2024

Strage nel Palermitano, fermata una coppia di vicini di casa. Avrebbe avuto un ruolo

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Dopo una giornata di interrogatori, sono stati sottoposti a fermo anche due coniugi palermitani. La coppia, come il presunto omicida, è accusata di omicidio plurimo e soppressione di cadavere per la strage avvenuta, probabilmente tra Venerdì e Sabato, in una villetta ad Altavilla Milicia, nel palermitano, dove il muratore 54enne Giovanni Barreca ha ucciso la moglie Antonella Salamone e i figli Kevin di 15 anni ed Emanuel di appena 5. La figlia 17enne è fortunatamente scampata alla furia omicida del padre. La ragazza è stata portata in una comunità protetta.

La coppia arrestata da tempo, come apprende l’Adnkronos, avrebbe contatti con l’uomo e l’avrebbe avvicinato al mondo del fanatismo religioso, una sorta di setta. La coppia avrebbe inculcato a Barreca di presunte “presenze demoniache” e agli investigatori che lo hanno arrestato avrebbe riferito che i congiunti uccisi erano posseduti. Gli inquirenti ritengono che i coniugi, vicini di casa, abbia avuto un presunto ruolo, che avrebbero spinto o influenzato l’uomo a compiere il massacro.

La coppia fermata è composta da Sabrina Fina e Massimo Carandente, entrambi disoccupati. Sono stati arrestati nella tarda serata di ieri, insieme con Giovanni Barreca, il presunto autore che ha sterminato la sua famiglia. I coniugi sono accusati di avere partecipato al massacro nella villetta di Altavilla, non è chiaro se abbiano avuto un ruolo diretto né come. Secondo gli investigatori sarebbero stati loro a convincere l’uomo a “liberarsi” dal demonio uccidendo i propri cari. I due sono ritenuti fanatici religiosi.

Barreca telefona ai carabinieri: “Ho ucciso la mia famiglia, venite a prendermi”

“Mi chiamo Giovanni Barreca. Ho ucciso tutta la mia famiglia, venite a prendermi”. La telefonata al centralino dell’Arma è della scorsa scorsa notte. Il tono dell’uomo resta freddo, pacato. “Vi aspetto a Casteldaccia”, dice agli inquirenti prima di chiudere. Mentre una pattuglia prende in consegna il presunto omicida, un muratore di 54 anni, un’altra va nella sua casa di Altavilla Milicia, paese costiero a 30 chilometri da Palermo. Raccapricciante la scena a cui assistono i carabinieri. A terra ci sono i cadaveri dei due figli, Emanuel di 5 anni e Kevin di 15. La terzogenita, 17enne, è seduta sul letto in una stanza, sotto choc. Avrebbe assistito ai delitti.

L’ultima vittima, la moglie del muratore, Antonella Salamone, di 13 anni più giovane, viene trovata dopo ore. Pezzi del suo corpo carbonizzati sono a poca distanza dalla casa sotto un cumulo di terra. Il marito l’avrebbe uccisa e poi avrebbe dato fuoco ai resti. Barreca viene portato in caserma e alla confessione telefonica aggiunge alcuni particolari. “C’era il demonio in casa”, avrebbe detto.

Le indagini sul massacro di Altavilla Milicia avrebbero delineato il quadro nel quale ha agito il 54enne muratore che, secondo gli inquirenti, ha potuto contare sulla complicità della coppia palermitana. I tre sono stati condotti nel carcere di Pagliarelli.


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