Avrebbe “distratto” 3,4 milioni di euro dal ministero dell’Ambiente per una bonifica ambientale in Iraq. Così, Corrado Clini, il supertecnico che Mario Monti aveva scelto per guidare il dicastero dell’Ambiente durante il suo governo, è stato arrestato dalla Guardia di finanza.
La bonifica in Iraq
Nei suoi confronti, e di un imprenditore, sono stati disposti gli arresti domiciliari. Il reato ipotizzato è peculato. L’inchiesta nell’ambito della quale è stato arrestato l’ex ministro dell’Ambiente Corrado Clini riguarda la bonifica del bacino del Tigri e dell’Eufrate in Iraq.
L’accusa degli inquirenti
Oltre all’ex responsabile del ministero, agli arresti domiciliari è finito un ingegnere del padovano, Augusto Pretner, socio dello studio che ha curato il progetto di bonifica. In questo contesto Clini – secondo l’accusa formulata nell’indagine dei finanzieri del Nucleo speciale spesa pubblica e del Comando di Ferrara – avrebbe distratto fondi per oltre 3 milioni di euro, in concorso con l’altra persona arrestata. L’ipotesi di reato è peculato ai danni del ministero dell’Ambiente.
Ipotesi “distrattiva” di 3,4 milioni di euro
Le misure restrittive sono state eseguite per l’accusa di peculato sulla base di “un’ipotesi distrattiva di 3,4 milioni di euro, relativa a un finanziamento di complessivi 54 milioni destinato dal Ministero a un progetto volto alla protezione e preservazione dell’ambiente e delle risorse idriche, da realizzarsi in Iraq”. L’indagine è stata condotta in collaborazione con la Procura della Repubblica di Roma, il Nucleo Speciale Tutela Spesa Pubblica della Guardia di Finanza di Roma, la Procura Federale Svizzera di Lugano e la Polizia Giudiziaria Federale elvetica.
AGGIORNAMENTO del 27 maggio 2014
Si allarga l’inchiesta su Clini. L’ex ministro e la compagna Hauser indagati per corruzione transnazionale
Nuove grane giudiziarie per l’ex ministro all’Ambiente Corrado Clini già agli arresti per una presunta storia di peculato (leggi sopra). L’ex ministro è indagato a Roma insieme alla compagna Martina Hauser ed altre 4-5 persone per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione con l’aggravante della transnazionalità. L’inchiesta verte su presunte provviste realizzate tramite progetti per centinaia di milioni realizzati in Cina e Montenegro.
L’inchiesta della procura di Roma (pm Alberto Galanti) marcia parallelamente a quella della procura di Ferrara sfociata ieri nell’esecuzione di un’ordinanza di arresto presso il domicilio per l’ex ministro. Nel corso della perquisizione fatta ieri negli uffici di Clini, gli uomini della guardia di finanza hanno acquisito anche documentazione relativa all’inchiesta della procura di Roma.
Inquirenti sospettano giro di tangenti
Cina e Montenegro sono al centro di progetti, rispettivamente per oltre 200 milioni e 14 milioni di euro approvati nell’arco di più di un decennio e riguardano prevalentemente la riqualificazione ambientale di alcune aree. Il sospetto degli inquirenti è che dietro il finanziamento di tali progetti, ottenuti da imprese italiane, ci sia stato un giro di mazzette.
Chi è la compagna
Martina Hauser, indagata in questo nuovo filone investigativo, è la compagna dell’ex ministro arrestato ieri. La donna, triestina di nascita ed esperta di gestione delle risorse energetiche, è anche assessore al comune di Cosenza chiamata nel 2011 come esterna dal sindaco di Forza Italia, Mario Occhiuto, che le aveva assegnato le deleghe alla «Sostenibilità ambientale ed energie rinnovabili; programmazione ed ottimizzazione dell’uso delle risorse idriche; efficientamento energetico; qualità ambientale e controllo fonti d’inquinamento».
Le stesse deleghe di competenza del dicastero guidato dal compagno Clini, che in quel periodo nominò Hauser come sua consulente col ruolo di “team leader” del programma ministeriale “per la valutazione dell’impronta ecologica e di carbonio”. Dal suo curriculum presente sul sito del comune si evince che l’assessore conosce bene la lingua serbo-montenegrino, proprio l’area dove la procura di Roma ha puntato i riflettori per capire qualcosa su quelle presunte provviste.