«È davvero inquietante, al di là delle singole posizioni, che un consigliere regionale appena eletto venga arrestato ancor prima dell’insediamento della massima Assemblea legislativa calabrese. La politica deve svegliarsi e arrivare prima della magistratura: liberare le istituzioni dai tentacoli di ‘ndranghetisti e affaristi deve essere la madre di tutte le battaglie».
È quanto dichiara Pippo Callipo, consigliere regionale e leader di “Io resto in Calabria”, in riferimento all’inchiesta della Dda di Reggio Calabria in cui è finito in manette il neo consigliere Domenico Creazzo (ex Pd, poi migrato ed eletto con FdI), accusato di scambio elettorale politico mafioso con il potente clan Alvaro di Sinopoli.
«È vero che, in ossequio ai principi sanciti in Costituzione, – aggiunge Callipo – bisogna evitare qualsiasi giudizio sommario e aspettare che le vicende giudiziarie si chiariscano nelle sedi opportune, ma è innegabile che le accuse che vengono contestate nell’inchiesta “Eyphemos” della Dda di Reggio Calabria sono molto gravi».
«Come sempre – prosegue Callipo – per noi è imprescindibile stare al fianco della magistratura e delle forze dell’ordine. La politica non può continuare a fare finta di niente. Lo abbiamo detto più volte in campagna elettorale: non si può essere disposti a tutto per vincere, è necessario che chi si candida ad amministrare la cosa pubblica faccia pulizia senza aspettare che arrivino le inchieste giudiziarie».
«Vigilare sulla composizione delle liste è possibile. Nei giorni scorsi – conclude Callipo – abbiamo detto chiaramente che faremo un’opposizione non pregiudiziale e nell’esclusivo interesse dei calabresi, con altrettanta chiarezza ribadiamo che sulla legalità non arretreremo di un millimetro».