Agguato a Reggio, segnale di nuovi equilibri di ‘ndrangheta?

Carlomagno

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Pasquale Chindemi
A destra la vittima Pasquale Chindemi

Potrebbe rappresentare il segnale di una rottura di equilibri e rapporti di forza tra le cosche che controllano le attività illecite in città l’omicidio a “Gallico” di Reggio Calabria di Pasquale Chindemi, di 53 anni, presunto affilato alla cosca Araniti, con legami con i Condello.

Chindemi, dipendente Atam, l’azienda municipalizzata trasporti, non era considerato un personaggio di spicco. L’omicidio, però, induce a riconsiderarne la figura anche per capire cosa possa avere fatto o cosa si apprestasse a fare per indurre qualcuno a decidere di ucciderlo.

I carabinieri vogliono capire se l’assassinio sia da collegare ad una vendetta oppure sia un’azione preventiva della stessa cosca o di cosche rivali per eliminare un soggetto le cui “aspirazioni” potevano nuocere agli equilibri dell’organizzazione. Di certo, si rileva in ambienti investigativi, é che quello di Chindemi é un omicidio “importante” che rischia di provocare reazioni che gli investigatori vogliono scongiurare con controlli capillari.