Cosenza, movida ad alto volume: sigilli a impianti sonori Bar

Carlomagno

Ai Lettori

Secondo Piano News non riceve finanziamenti pubblici come i grandi e piccoli media mainstream sovvenzionati a pioggia dallo Stato. Pertanto chiediamo ai nostri lettori un contributo libero che può permetterci di continuare a offrire una informazione vera, libera e corretta.

SOSTIENI L'INFORMAZIONE INDIPENDENTE
 
SEGUICI SUI SOCIAL
Per ricevere gli aggiornamenti lascia un like sulla nuova pagina Fb. Iscriviti anche al Gruppo "Un Unico Copione Un'Unica Regia". Seguici pure su TELEGRAM 1 (La Verità Rende Liberi); e TELEGRAM 2  (Dino Granata), come su Twitter "X" SPN nonché su X (Dino Granata)

Questura di CosenzaLa Questura di Cosenza, d’intesa con la Procura della Repubblica ha sottoposto a sequestro le attrezzature e gli strumenti sonori all’interno e nelle pertinenze del Bar “Rox” di Via Nicola Parisio, in pieno centro città.

Il provvedimento, già notificato ai proprietari del locale, si è reso necessario, spiega la Polizia, dopo le continue lamentele dei cittadini che abitano tra via Parisio e piazza Santa Teresa, esausti dalla movida ad “alto volume” nella zona.

Nel corso di controlli amministrativi e verifiche fonometriche è stato accertato costantemente nel tempo, il superamento della soglia di normale tollerabilità dei rumori provenienti da alcuni locali posti nella zona predetta, con conseguente violazione della norma del codice penale che tutela le occupazioni ed il riposo delle persone.

Numerose sono state le comunicazioni di notizia di reato trasmesse al Procuratore della Repubblica Mario Spagnuolo che ha coordinato tutte le attività d’indagine i cui esiti hanno sempre condotto all’emissione di provvedimenti di condanna nei confronti degli autori i quali, nonostante, hanno perseverato nella condotta illegale, determinando situazioni di danno non più sostenibili per i cittadini i quali, a causa dei rumori molesti, hanno rappresentato difficoltà ad attendere finanche alle proprie attività professionali, a volte caratterizzate da delicatissimi profili, in taluni casi, involgenti anche primari interessi come quello alla salute della collettività.

Alla luce delle indagini, la Polizia ha inteso richiedere l’emissione di più severi provvedimenti che determinassero un’effettiva cessazione delle attività dannose, e cioè il sequestro preventivo delle attrezzature e/o dei locali. La Procura della Repubblica di Cosenza ha sposato in pieno tale impostazione restrittiva tanto da richiederne l’emissione al Giudice per le indagini preliminari il quale, nel riconoscere l’illegittimità della condotta, ha disposto il sequestro di ogni strumento fonte del rumore molesto per le famiglie residenti nei pressi del predetto locale.

Spagnuolo ha interessato anche il Prefetto ed il Sindaco di Cosenza per l’adozione dei provvedimenti di competenza ai fini del rispetto del cosiddetto decreto Minniti sulla sicurezza delle città, che ha introdotto strumenti volti a rafforzare anche la vivibilità dei territori e la promozione di interventi per il mantenimento del decoro urbano.

Le attività ed i controlli della Questura di Cosenza proseguiranno anche nei prossimi giorni in cui sarà riferito al locale Ufficio di Procura in ordine agli accertamenti già eseguiti e ad eventuali ulteriori violazioni.