“Galassia” delle scommesse, convalidati i 18 fermi. Altri due arresti

Carlomagno

Ai Lettori

Secondo Piano News non riceve finanziamenti pubblici come i grandi e piccoli media mainstream sovvenzionati a pioggia dallo Stato. Pertanto chiediamo ai nostri lettori un contributo libero che può permetterci di continuare a offrire una informazione vera, libera e corretta.

SOSTIENI L'INFORMAZIONE INDIPENDENTE
 
SEGUICI SUI SOCIAL
Per ricevere gli aggiornamenti lascia un like sulla nuova pagina Fb. Iscriviti anche al Gruppo "Un Unico Copione Un'Unica Regia". Seguici pure su TELEGRAM 1 (La Verità Rende Liberi); e TELEGRAM 2  (Dino Granata), come su Twitter "X" SPN nonché su X (Dino Granata)

operazione galassia

Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Reggio Calabria ha convalidato i 18 fermi della Dda emessi lo scorso 14 novembre nell’ambito dell’operazione Galassia, condotta dalla Guardia di finanza, disponendo il carcere per 20 persone.

In cella sono finiti anche Carmelo Consolato Murina, di 54 anni, e Giuseppe Pensabene (42), già reclusi per altra causa, ritenuti responsabili, insieme ai principali indagati, di associazione di stampo mafioso e di associazione a delinquere aggravata dai metodi mafiosi.

Secondo l’accusa, Murina e Pensabene, si sono associati, unitamente, tra gli altri, a Danilo Bruno Iannì, Domenico Tegano, Santo Furfaro, Francesco Sergi, Rocco Alampi e Francesco Franco, allo scopo di commettere una pluralità di reati connessi al governo d’imprese – di fatto attive in Italia, ma con sede legale in Austria e Malta – operanti nella gestione e raccolta fisica sul territorio dello Stato di puntate su giochi e scommesse, in assenza delle concessioni ed autorizzazioni prescritte dalla legge, in violazione delle norme fiscali e di quelle anti-riciclaggio.

In tal modo, reiteravano reati di esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse, omessa dichiarazione dei redditi ed Iva, truffa aggravata ai danni dello Stato in relazione alla mancata corresponsione all’erario della tassa prescritta per l’esercizio delle attività di giochi e scommesse), riciclaggio, auto-riciclaggio e reimpiego dei proventi di delitto, concorrenza sleale. Strutturavano l’associazione secondo una catena gerarchica che dai capi, promotori e costitutori, era impegnata sul territorio estero per l’acquisizione delle licenze, la gestione amministrativa e finanziaria, la predisposizione dei server e dei software, la manutenzione, lo sviluppo e l’aggiornamento delle piattaforme informatiche (i cd. provider), necessarie allo sviluppo dell’attività. Sul territorio nazionale, invece, attraverso le reti commerciali (sviluppate su base piramidale con piani provvigionali progressivi e struttura regionale o provinciale) per: la diffusione dei brand gestiti dall’associazione, la raccolta delle puntate su giochi e scommesse, la gestione dei flussi finanziari così generati, la risoluzione di problematiche tecnico-informatiche.

Secondo gli inquirenti, Carmelo Consolato Murina, avrebbe gestito e coordinato più punti commerciali che effettuavano abusivamente l’offerta di giochi e scommesse, agevolando l’espansione commerciale sul territorio, grazie alla loro partecipazione alla ‘ndrangheta. Giuseppe Pensabene, con Francesco Sergi e Danilo Bruno Iannì avrebbe collaborato nello sviluppo delle attività illecite nel settore dei giochi e scommesse on-line, selezionando i soggetti da inserire nell’associazione in funzione della loro contiguità criminale, agevolando l’infiltrazione nel settore della cosca Tegano.