Cupola d’affari al Comune di Reggio Calabria, chiuse le indagini

Carlomagno

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Procura della Repubblica di Reggio Calabria

La Procura della Repubblica di Reggio Calabria ha notificato l’avviso di conclusione indagini dell’inchiesta “Reghion” che ha fatto luce su un presunto “comitato d’affari” capace di gestire la macchina amministrativa del Comune nel periodo compreso tra il 2013 ed il 2016.

In questa inchiesta non è coinvolta l’attuale Amministrazione comunale guidata dal sindaco uscente Giuseppe Falcomatà. Turbativa d’asta, corruzione, intestazione fittizia, traffico di influenze, corruzione per l’esercizio della funzione e associazione a delinquere sono solo alcuni dei reati contestati dal procuratore Giovanni Bombardieri e dal sostituto della Dda Stefano Musolino ai 23 indagati (di cui 3 società) che, stando all’impianto accusatorio, avrebbero favorito l’assegnazione di appalti milionari a imprese dietro le quali si celava l’opera dell’avvocato ed ex parlamentare Paolo Romeo.

Romeo non è l’unico ex parlamentare coinvolto nell’inchiesta. L’avviso di conclusione indagini è stato notificato, infatti, anche all’ex senatore di Alleanza nazionale Domenico Kappler, accusato di associazione per delinquere e di essere il socio occulto o, comunque, portatore di cointeressenze sostanziali nelle imprese riferibili all’imprenditore, anche lui indagato, Alberto Scambia.

Nell’inchiesta sono coinvolti anche l’ex assessore regionale Luigi Incarnato, l’ex dirigente comunale di Reggio Calabria Marcello Cammera, l’ex dipendente della Regione Anna Maria Gregorace e la giornalista Teresa Munari.

L’operazione Reghion

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